Centro storico, Crucioli: “Le telecamere non sono la risposta né la soluzione

Militarizzazione e telecamere sono la soluzione per risolvere il degrado sociale in Centro storico

Genova – Dopo l’omicidio di Javier Miranda Romero, colpito da una freccia scoccata da Evaristo ScalcoTrovo e avvenuto nella città vecchia il 2 novembre scorso, si cerca di correre ai ripari con i soliti sistemi, militarizzazione dei caruggi e videosorveglianza, sistemi che peraltro, ad oggi, non hanno sortito gli effetti desiderati.

E sulla questione è intervenuto Mattia Crucioli, capogruppo in Consiglio comunale di  “Uniti per la Costituzione” sottolineando che  “l’installazione di 736 nuove telecamere (che si sommerebbero alle 234 già presenti, candidando così la nostra città ad essere il comune più videosorvegliato d’Italia) sia un rimedio inadeguato per svariati motivi: innanzitutto, è noto che la videosorveglianza non ha alcuna funzione preventiva, specialmente riguardo ad alcuni tipi di reato, ma semplicemente un’utilità investigativa dopo che il reato è stato commesso.

Inoltre, non è mostrando il “pugno di ferro” che si può pensare di fornire una soluzione seria per un territorio così complesso, i cui problemi diversificati hanno un unico comune denominatore: la mancanza di una visione che non sia né quella del parco giochi per lo “sballo”, né la cartolina patinata per turisti, ma un pezzo di città reale che deve essere protetto e valorizzato.

È necessaria – immediatamente – una politica attenta e in ascolto delle esigenze e delle criticità reali del territorio e delle persone che lo abitano, che da anni non trovano riscontro da parte delle istituzioni.
L’amministrazione ha il compito di sedersi a un tavolo insieme a tutti i soggetti attivi nel quartiere e immaginare un futuro possibile, non di calare dall’alto risposte costose, inutili e dagli inquietanti risvolti repressivi”.

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