I poliziotti non si sarebbero attivati il giorno in cui la ragazza è stata uccisa dal fratello. La dottoressa invece non avrebbe mai risposto alla richiesta dei genitori di ricoverare il figlio
Genova – Le ipotesi di reato sono omissione d’atti d’ufficio e omessa denuncia.
I primi indagati dalla Procura di Genova, sono due poliziotti e un medico della Salute mentale, nell’indagine nata dopo l’omicidio di Alice Scagni, uccisa dal fratello Albero lo scorso 1 maggio. ”
Un primo passo verso l’accertamento della verità», stato il commento di Fabio Anselmo, l’avvocato della famiglia Scagni, che aveva presentato un esposto contro la Polizia par il mancato intervento da parte delle forze dell’ordine, a cui più volte la famiglia Scagni si è rivolta per fermare il figlio 43enne Alberto.
Nei giorni scorsi il perito del gip aveva dichiarato Scagni semi infermo di mente ma per la Procura l’assassino di Alice Scagni sarebbe pienamente capace. Di parere opposto i genitori, che considerano loro figlio del tutti incapace di intendere o volere.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta