Genova – Nominato dal sindaco di Genova Marco Bucci, con apposito provvedimento, il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale: l’avvocato Stefano Sambugaro. L’incarico ha una durata di tre anni. Il Garante è stato istituito con l’approvazione della delibera del consiglio comunale n. 50 del 25 maggio 2021. Sambugaro, 66 anni, è consigliere dell’ordine degli avvocati di Genova. Tra il 2011 e il 2014 è stato componente dell’osservatorio carcere dell’unione camere penali italiane e fino al 2016 referente carcere per la camera penale regionale ligure.
«Auguro buon lavoro all’avvocato Sambugaro per l’incarico di assoluta importanza che andrà a ricoprire. L’esperienza maturata nell’ambito della camera penale ligure e nazionale sulle carceri sarà di sicuro supporto anche all’attività del mio assessorato su una tematica delicata e che necessita di professionalità e di sensibilità. La figura del Garante, introdotta con apposito regolamento con decisione del consiglio comunale, rappresenta un doveroso atto di civiltà nel rispetto della dignità della persona promuovendo attività sia di sensibilizzazione sia di collaborazione con altri enti a partire dai percorsi di riabilitazione e di reinserimento sociale attraverso percorsi e attività».
Genova è il primo Comune ligure ad aver nominato un Garante dei diritti delle persone private della libertà personale
«Ringrazio il sindaco e tutta la giunta per la nomina – dichiara Stefano Sambugaro – sono 30 anni che mi occupo di carceri e ho potuto verificare le condizioni di molti istituti penitenziari italiani. Secondo le statistiche, il 75% dei detenuti, che abbiano effettuato un percorso riabilitativo all’interno del carcere o all’esterno in attività di volontariato, non ha recidive: purtroppo oggi solo il 20% dei detenuti svolge attività di riabilitazione. È nell’interesse della collettività che i detenuti vengano riabilitati e reinseriti nel mondo reale. In tal senso lavoreremo sui percorsi riabilitativi».
Il ruolo del Garante
Secondo quanto stabilito dal Regolamento, il Garante, in collaborazione con l’amministrazione comunale, con l’amministrazione della giustizia e con gli operatori della comunità carceraria e con le loro organizzazioni rappresentative informa la sua attività ai principi di trattamento codificati nella legge sull’ordinamento penitenziario, con particolare riferimento all’umanità, al rispetto della dignità della persona, all’assoluta imparzialità, senza discriminazioni, a modelli che favoriscano l’autonomia, la responsabilità, la socializzazione e l’integrazione ed al fine del reinserimento sociale, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni degli interessati.
Inoltre, il Garante promuove esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di fruizione dei servizi comunali delle persone comunque private della libertà personale e residenti, domiciliate o dimoranti nel territorio del Comune di Genova, momenti di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani, iniziative congiunte e coordinate con altri soggetti pubblici e in particolare con l’assessorato alle Politiche Sociali e la Commissione consiliare competente. Inoltre, rispetto a possibili segnalazioni che giungano, anche in via formale, alla sua attenzione che riguardino la violazione di diritti, garanzie e prerogative delle persone private della libertà personale, il Garante si rivolge alle autorità competenti per avere eventuali ulteriori informazioni.
Il Garante segnala il mancato o inadeguato rispetto di tali diritti e conduce un’opera di assidua informazione e di costante comunicazione alle autorità stesse relativamente alle condizioni dei luoghi di reclusione.
Infine, spetta al Garante promuovere forme di collaborazione con le Università, con il mondo del volontariato, dell’associazionismo e del privato sociale genovese che opera in campo penale e penitenziario o che a vario titolo si occupa di persone private della libertà personale
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