Manovra, Meloni: “Abbiamo fatto scelte politiche e coerenti e coraggiose”

Meloni: “Per chi è in condizione di lavorare il reddito di cittadinanza verrà abolito alla fine del 2023

Roma – “Oggi è il 22 novembre il governo ha giurato il 22 di ottobre, in appena un mese questo Governo ha presentato una legge finanziaria, una manovra di bilancio che ricalca e racconta di una visione politica quindi sono molto contenta di come abbiamo fatto questo lavoro”.

Inizia così la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che spiega i punti principali della manovra studiata dal Governo per affrontare un inverno che sarà difficile per la crisi energetica, per le sempre più esigue risorse finanziarie delle famiglie,  e per la guerra tra Ucraina e Russia che non vede spiragli positivi.

Per Meloni è una manovra che agevolerà il ceto medio e i ceti più fragili e a rischio

“Dei 35 miliardi di euro ci sono due grandi priorità, la crescita che ovviamente significa soprattutto mettere in sicurezza il tessuto produttivo, incentivare il lavoro, premiare chi in un momento di difficoltà si rimbocca le maniche, e attenzione alle famiglie, ai redditi più bassi e alle categorie più fragili . Ovviamente come avevamo promesso la voce maggiore di spesa di questa manovra di bilancio per proprio per mettere in sicurezza il tessuto produttivo e le famiglie riguarda il tema del caro bollette. Su una manovra complessiva di 35 miliardi i provvedimenti destinati al caro energia sono circa 21 miliardi di euro. Ovviamente le due scelte fondamentali riguardano i crediti imposta per le aziende energivore che vanno dal 40 al 45% per le aziende e dal 30 al 35% per le aziende non energivore”.

Le bollette saranno calmierate per le famiglie con Isee fino a 15mila euro, a differenza dei precedenti 12 mila euro, e verrà confermata la proroga del l’IVA al 5% sul gas fino a marzo, verrà ridefinita na norma sugli extra profitti, che porterà al recupero di circa 2,5 miliardi di euro.

Aumento del congedo parentale

“Sul congedo parentale io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili. I provvedimenti per la famiglia e natalità valgono un miliardo di e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie”.

Salta il taglio all’iva per il pane e la pasta

“Non abbiamo fatta quella scelta perchè non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe spalmata anche su chi non aveva bisogno e quindi le stesse risorse avrebbero impattato meno su chi è in difficoltà . Abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti e usare 500 milioni di euro contro il caro carrello per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni e abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci. Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse”.

Il reddito di cittadinanza arriva al capolinea

“Manteniamo gli impegni anche in tema di Reddito di cittadinanza. Abbiamo sempre detto uno in uno Stato giusto  non si può mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può. Continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie prive di reddito con minori a carico, aggiungiamo le donne in gravidanza, ma per gli altri, per chi è in condizione di lavorare il reddito di cittadinanza viene abolito alla fine del 2023. Non potrà essere percepito per più di 8 mesi complessivi e in ogni caso decade al rifiuto della prima offerta di lavoro. Abbiamo fatto questa scelta perché non avendo ancora messo in campo tutti gli strumenti con i quali vogliamo trasformare l’assistenza in lavoro ci siamo dati un periodo transitorio.

Nella spiegazione su come verrà modificato e in parte abolito il Reddito di cittadinanza, Meloni ha sottolineato che tar gli elementi che verranno introdotti c’è anche l’obbligo di presenza sul territorio nazionale  “perché ti segnalo che sono tantissimi in casi persone percepiscono il reddito di cittadinanza in Italia ma non sono in Italia”.

Rottamazione delle cartelle

“Non è previsto alcun condono nella nostra tregua fiscale”.
Vengono annullate le cartelle inferiori a €1000 e vecchie di oltre 7 anni, antecedenti al 2015, quelle per le quali la riscossione è più costosa della cancellazione. “Ma per tutti gli altri – continua Meloni –  si dovrà pagare il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e con una possibilità di rateizzazione. Quindi l’importo dovuto si paga ma potendo rateizzare e togliendo tutte le maggiorazioni che verranno sostituite da un unico incremento del 3% .

Stretta sui negozi “apri e chiudi”

Confermato l’innalzamento del contante a 5000 euro, ma forse la novità è nella decisione di dare una stretta al commercio al minuto, soprattutto esercitato da cittadini stranieri, che spesso vengono accusati di concorrenza sleale.

“Viene introdotta una norma di contrasto alla concorrenza sleale degli esercizi “apri e chiudi”, materia della quale ci occupiamo da tempo”. Sono quei negozi che aprono senza versare un euro alle casse dello Stato e “che chiudono prima che lo Stato comincia a fare i controlli. Spariscono, e ricominciamo da capo.

In teoria la norma prevede la possibilità di cancellazione della partita Iva qualora l’Agenzia delel Entrate abbia il sospetto che la persona convocata possa essere un potenziale evasore. A quel punto dopo la revoca della Partita Iva, l’apertura di una nuova posizione prevederebbe il versamento di “una fideiussione a garanzia del pagamento delle tasse, vuol dire in anticipo mi versi le tasse che mi dovrai e io poi ovviamente le scalerò. Anche questa è una misura di buon senso   perché credo che commercianti e imprenditori devono essere difesi dall’abusivismo e dalla concorrenza sleale”.

Un sistema simile è già utilizzato in Gran Bretagna dove in base alla zona e al suo potenziale commerciale, viene chiesto all’imprenditore di versare un anticipo tasse.

fp

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