Manovra finanziaria, Landini cerca alleati per lo sciopero generale, ma la Cisl si smarca dalla protesta

Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento: “Se Landini voleva la patrimoniale sarà difficile trovare delle soluzioni condivise”

Roma – La Cisl non ci sta e Maurizio Landini aperte un terzo degli alleati per quella che dovrebbe essere una grande manifestazione contro la nuova legge finanziaria targata Giorgia Meloni.
Le proposte di correzione alla manovra non mancano e il Segretario della Cisl Sbarra, piuttosto che una manifestazione di protesta preferisce un tavolo di confronto con il Governo. “Abbiamo apprezzato la scelta del Governo di dare continuità e consolidare gli strumenti messi in campo in questi mesi anche dall’esecutivo Draghi per far fronte all’emergenza e al caro prezzi. Diverse misure presenti nella Legge di Stabilità rispondono a nostre rivendicazioni e sollecitazioni e danno solidità alle protezioni temporanee rivolte a famiglie, lavoratori e imprese. Tuttavia bisogna fare di più, soprattutto sugli aspetti espansivi e di prospettiva: in testa a tutto crescita e investimenti, lavoro e pensioni, formazione e politiche attive, contrasto all’inflazione e politica dei redditi”.

Per la Cgil non è tutto così positivo perchè il segretario definisce la manovra  “sbagliata perché colpisce i più poveri e accresce la precarietà reintroducendo i voucher. Non interviene sulla pandemia salariale e non aiuta chi ha bisogno di lavorare.

Maurizio Landini, è totalmente contrario alle scelte del Governo Meloni perchè, come ha detto in un’intervista a LaStampa, “delineano l’arretramento del nostro Paese. Quando servirebbero fraternità e solidarietà cancellano il Reddito di cittadinanza e premiano gli evasori. Il messaggio è che i furbi sono quelli che evadono”.

Ma la realtà è che il fronte sindacale è diviso e l’unico alleato su cui può contare Landini è la Uil che ha già illustrato i punti deboli della manovra appena varata, anche se sulla mobilitazione Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale UIL non si sbilancia in attesa della convocazione dell’esecutivo, all’inizio della prossima settimana, che analizzerà la manovra e deciderà da che parte stare . Mentre per la Cgil il prossimo passo sarà “chiedere un confronto sulla manovra con tutte le forze politiche e modifiche sostanziali al governo e al Parlamento”.

In una nota della CGIL si legge “valuteremo e proporremo a Cisl e Uil tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, ma la strada imboccata porta allo sciopero generale. Nei prossimi giorni incontrerò Sbarra e Bombardieri, – ha aggiunto Landini –  e pensiamo a qualsiasi iniziativa perché chi paga questa manovra è il mondo del lavoro”.
Data per quasi persa la partecipazione della Cisl, va ricordato che la triade non è la prima volta che spezza il patto di concertazione unitario. Cgil e Uil sono già scese in piazza insieme il 13 dicembre scorso contro la manovra del governo Draghi, in una manifestazione che aveva come slogan principale “Insieme per la giustizia”.

Per Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, la mobilitazione è assurda: “Noi non chiudiamo la porta a nessuno. La reazione di Landini è esagerata. Se la loro ricetta era la patrimoniale lei capisce bene che è difficile trovare soluzioni condivise”. E sull’ipotesi di una protesta di piazza spiega che “scioperare contro un governo nato 30 giorni fa, che già ha dimostrato di tenere i conti in ordine e lo spread basso sarebbe molto sorprendente, non lo capirebbe nessuno. Non temiamo la piazza, ma spero fortemente che lo sciopero non ci sia. Nessuno ha interesse a surriscaldare il clima, anche perchè è noto che gran parte dei problemi che stiamo affrontando ha origini che non dipendono da noi: gli effetti della pandemia, della guerra in Ucraina e l’aumento dei prezzi”.

 

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