Un eventuale riconoscimento dello status di candidato del Kosovo sarebbe solo l’inizio di un lungo processo di riforme
Pristina – La presidente Vjosa Osmani, il primo ministro Albin Kurti e il presidente del parlamento Glauk Konjufca hanno firmato oggi il documento di richiesta di adesione del Kosovo all’Unione europea. In una conferenza stampa al termine della cerimonia, Kurti ha detto che con la formalizzazione della domanda di adesione all’Unione europea, il Kosovo sta mostrando il suo orientamento euro-atlantico.
“Oggi stiamo compiendo il primo passo verso l’adesione all’Ue. Presenteremo la domanda di adesione firmata oggi alla Presidenza ceca dell’Unione europea. È un momento storico con il quale puntiamo ad aprire un nuovo capitolo”, ha sottolineato Kurti. “I progressi dipenderanno dal nostro impegno verso profonde riforme per promuovere la democrazia, lo stato di diritto e lo sviluppo economico.
Un eventuale riconoscimento dello status di candidato del Kosovo sarebbe solo l’inizio di un lungo processo, complicato dal fatto che l’indipendenza del territorio proclamata da Pristina nel 2008 non è ancora riconosciuta da Belgrado, né da cinque Stati membri dell’UE. La questione della normalizzazione delle relazioni tra il Kosovo e la Serbia, che è un Paese candidato dal 2012, è un ostacolo importante all’integrazione europea dei due Paesi ancora in conflitto. Le relazioni tra Pristina e Belgrado sono passate di crisi in crisi per anni, ma negli ultimi mesi sono anche peggiorate a causa della “guerra delle targhe”.
L’Unione europea ha recentemente riaffermato il suo impegno nel processo di allargamento dei Balcani occidentali in occasione del vertice di Tirana, dove è stata sottolineata l’importanza della regione balcanica per mantenere gli equilibri europei messi in discussione dalla guerra in Ucraina
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