Belgrado: “Dovremo lottare il più possibile per proteggere il nostro Stato e i nostri interessi nazionali”
Praga – Albin Kurti sta giocando il tutto per tutto per entrare in Europa visto il ruolo del Kosovo come ago della bilancia per la stabilità della Regione Balcanica. E dopo la “guerra delle targhe” che ha portato non poca preoccupazione a Bruxelles, oggi, a Praga, Kurti ha presentato domanda ufficiale di ingresso nella UE. In conferenza stampa con con il ministro ceco per l’integrazione europea Mikulas Bek, al quale ha consegnato il documento di domanda per l’ adesione, il premier kosovaro ha dichiarato: “Siamo venuti a Praga per riaffermare l’immutabile impegno del Kosovo nei confronti dei valori fondamentali della Ue, della libertà, della democrazia, presentando la domanda di adesione. È una giornata storica per il popolo del Kosovo e per la democrazia nel Kosovo e in Europa.
La lettera che ho portato oggi a Praga porta le speranze e i sogni dei nostri cittadini che hanno lavorato molto diligentemente per arrivare a questo giorno. Parla delle nostre aspirazioni ad aderire alla Ue, con la quale condividiamo gli stessi valori”.
Rimane il nodo dei cinque Paesi che non riconoscono ancora il Kosovo (Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia), Kurti ha osservato che “il Kosovo ha firmato l’accordo di stabilizzazione e associazione, e i cinque Paesi in questione erano d’accordo”.
La Serbia ha reagito con rabbia a questa mossa del Governo di Pristina: “Non so quali criteri si applichino per decidere”, ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic, “dovremo lottare il più possibile per proteggere il nostro Stato e i nostri interessi nazionali”. I funzionari serbi hanno dichiarato che chiederanno ai cinque Stati dell’Unione europea che non hanno riconosciuto il Kosovo, ovvero Spagna, Romania, Slovacchia, Grecia e Cipro, più l’Ungheria, di bloccare l’iniziativa a Bruxelles”.
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