Albin Kurti: sentenza scandalosa, ci sono migliaia di assassini serbi liberi
Pristina – Il premier kosovaro Albin Kurti ha definito “scandalosa” la sentenza di condanna a 26 anni di carcere inflitti oggi all’Aja dal Tribunale speciale per i crimini dell’Uck a Salih Mustafa, 50 anni, ex comandante Uck, riconosciuto colpevole di omicidi, torture e detenzioni arbitrarie a carico di civili kosovaro-albanesi non fedeli all’Esercito di liberazione del Kosovo e accusati di collaborazionismo con i serbi durante il conflitto armato di fine anni Novanta.
In un messaggio su Facebook il premier kosovoaro Kurti ha dichiarato: ” Per la strage della famiglia Bogujevci, Duriqi e Llugaliu, Sasha Cvjetani, membro della famigerata unità che partecipava anche alla strage di Srebrenica “Scorpions”, fu condannato a soli 20 anni.
È stato addirittura rilasciato nel 2018, 3 anni e mezzo prima per “buona condotta” anche se ha ucciso bambini che dormivano. Sasha Cvjetani faceva parte dei riservisti della Serbia, che hanno commesso un genocidio in Croazia, Bosnia e Kosovo. Nel frattempo, solo ieri abbiamo appreso che pochi giorni fa era stato arrestato ad Atene, Grecia, come parte di un cartello della droga.
12.000 omicidi e oltre 20.000 aggressioni sessuali in Kosovo
Nel frattempo, ci sono migliaia di assassini serbi che non sono mai stati condannati o processati per le atrocità commesse nei Balcani. Su 12.000 omicidi e oltre 20.000 aggressioni sessuali in Kosovo, sono solo 26 i serbi condannati. In media ciascuno dei detenuti serbi ha ucciso oltre 462 albanesi e violentato 770 donne.
Eppure hanno ricevuto sentenze molto più leggere di quella data oggi a Salih Mustafa, che ha combattuto non per conquistare nessun altro paese, ma per liberare il proprio paese.
Questo verdetto è oltraggioso. Qual è il messaggio che questa sentenza dà agli Ucraini che oggi combattono contro l’aggressore?
La lotta di ogni popolo contro invasori e occupanti è un diritto universale. È inaccettabile quando il nostro liberatore viene giudicato più severamente del genocida aggressore. Oggi e sempre siamo solidali con i combattenti e il nostro UCK”.
Quella di oggi è stata la prima sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale speciale per i crimini dell’Uck, istituito nel 2015 su pressione della comunità internazionale. In attesa di processo ci sono alcuni ex leader dell’Uck, in particolare Hashim Thaci, ex presidente del Kosovo, Kadri Veselj ex capo del parlamento, Jakup Krasniqi e Rexhep Selimi, ex alti capi militari della guerriglia indipendentista albanese che combatté contro le forze serbe di Slobodan Milosevic nella guerra del 1998-1999. Arrestati nel novembre 2020 a Pristina, sono tutti detenuti nel carcere di Scheveningen, alle porte dell’Aja, con l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità.
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