Ordigni esplosivi artigianali: un arresto in flagranza e perquisizioni in città

Per la detenzione delle bombe carta e dei colpi da mortaio un giovane diciottenne genovese è stato arrestato in flagranza del reato di detenzione illegale di esplosivi

 Genova – La Polizia di Stato ha eseguito una serie di perquisizioni domiciliari delegate nell’ambito di una indagine, condotta dalla Squadra Mobile del capoluogo ligure e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che ha avuto origine dal sequestro, effettuato nel mese di ottobre scorso, di un pacco presso un deposito di un noto corriere nazionale: in quella circostanza furono rinvenuti materiale esplodente e numerosi ordigni artigianali (“bombe carta”) privi di segni di riconoscimento e caratterizzati da una elevata micidialità, immediatamente distrutti mediante brillamento dalla Squadra Artificieri della Questura. Nella medesima giornata era stato intercettato un secondo pacco contenente 13 tubi in ferro chiusi ad una estremità al fine da essere utilizzati come mortai pirotecnici.

Le investigazioni hanno permesso di identificare i destinatari del materiale esplodente a carico dei quale l’Autorità Giudiziaria procedente ha disposto perquisizioni delegate che, eseguite ieri dalla Squadra Mobile col supporto di personale artificiere e di unità cinofile col supporto di operatori della Polizia Scientifica, hanno consentito di rinvenire 3 “bombe carta”, 4 colpi da mortaio (costruiti artigianalmente e totalmente illegali), 85 artifizi pirotecnici (cipolle), detenibili solo con apposita licenza, 35 razzi da segnalazione, 20 torce a mano e 6 segnali fumogeni.

Per la detenzione delle bombe carta e dei colpi da mortaio un giovane diciottenne genovese è stato arrestato in flagranza del reato di detenzione illegale di esplosivi. Un altro tifoso 50enne, indagato per il medesimo reato, è stato segnalato per la violazione del D.A.S.P.O. in quanto deteneva artifizi pirotecnici nonostante la misura di prevenzione lo vietasse in maniera esplicita. Una delle perquisizioni ha interessato la sede di un club della tifoseria genoana, ambito al quale, con livelli di partecipazioni diverse, gli indagati sono ascrivibili.

 

 

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