“Una soluzione potrebbe essere perseguire prima la riforma del comparto e cercare altre forme di finanziamento per garantire il servizio”
Genova – A Napoli il biglietto dei mezzi pubblici è già aumentato del 20%, passando da 1 euro a 1 euro e venti centesimi, mentre a Milano partirà dal 9 gennaio quando il prezzo dei biglietti salirà dagli attuali 2 euro a 2,20 euro. A Parma salire su un bus costerà 10 centesimi in più con il biglietto al prezzo di 1,60 e Ferrara applicherà un aumento di 20 centesimi, da 1,30 a 1,50. L’aumento più marcato sarà a Roma con l’aumento del biglietto da 1,50 a 2 euro.
A Genova, l’amministrazione di Marco Bucci continua a parlare di gratuità e nel merito la segreteria di OR.S.A. TPL Genova ha inviato una nota in cui avanza alcune perplessità: “Siamo davvero sicuri che sia la strada intrapresa a Genova sia quella giusta? La nostra Organizzazione Sindacale si chiede se sia davvero una scelta lungimirante. Sembra chiaro che tutte le Aziende TPL italiane facciano i conti con un 2023 pieno di rincari e di difficoltà a far quadrare i conti, considerando anche la legge attuale, che solo in parte tramite il Fondo Nazionale Trasporti copre i costi massivi.
Riteniamo che la strada più giusta potrebbe essere di perseguire in primis la riforma del comparto, cercando anche ulteriori forme di finanziamento locale, come già avevamo prospettato dieci anni fa, nel documento “La nostra idea di Tpl” e quindi trovare fondi nel Porto, nelle Autostrade e nel Turismo (essendo Genova una ex città industriale, importante polo portuale e con una recente vocazione turistica) per far crescere in qualità e quantità il Trasporto pubblico”.
La nota del sindacato si chiude con la valutazione che per OR.S.A. TPL Genova il Trasporto Pubblico Locale ha bisogno di un aumento del finanziamento rivedendo le proporzioni di una legge ormai obsoleta, perché oggi solo con investimenti pubblici adeguati si può ottenere un servizio efficiente e apprezzabile. Ma a questo si affianca il timore che “le idee e la campagna mediatica fatta sulla gratuità del TPL non sia fattibile da diversi punti di vista presi in analisi come ad esempio l’insufficienza dell’attuale offerta del trasporto pubblico che allo stato attuale non potrà soddisfare una domanda che potrebbe crescere enormemente (ricordiamo che i lavori per il Progetto 4 Assi che dipendono dalle tempistiche del PNRR, sono in ritardo e piuttosto confusi).
Inoltre questo passo potrebbe anche portare alla delegittimazione del lavoro di chi da tanti anni applica una lotta all’evasione tariffaria a tutela di chi usufruisce di abbonamenti e titoli di viaggio validi”.
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