Presentate in Consiglio comunale alcune interrogazioni a risposta immediata per aver chiarimenti sulle spese per il Tricapodanno
Il Tricapodanno genovese targato Mediaset, con il suo strascico di polemiche sulle presenze in Piazza De Ferrari e sul selfismo di Giovanni Toti e Marco Bucci, ha risvegliato la Procura di Genova che si è interessata al frazionamento di costi sostenuti dal Comune per organizzare la tri festa dei genovesi.
Hanno destato l’attenzione del sostituto Procuratore Walter Cotugno 4 determine dirigenziali – come abbiamo scritto QUI – che il sindaco Bucci ha assicurato “trasparenti e coerenti con la legislazione in vigore”.
E il polpettone di determine vede anche altre spese, tutte probilmente lecite, ma che hanno suscitato nell’opposizione qualche perplessità.
Le domande sono uscite oggi, giornata di consiglio comunale, con alcuni articoli “54” e cioè le interrogazioni a risposta immediata, formulati per l’assessore al bilancio Pietro Piciocchi da Fabio Ceraudo (M5S), da Rita Bruzzone (PD) e daMaria Josè Bruccoleri (Genova Civica), che chiedono chiarimenti sui 500 mila euro spesi (per alcuni sarebbero “investiti”) nei festeggiamenti di capodanno.
Ceraudo (M5S): “Bucci fa marketing ad uso personale”
Bruzzone (Pd): “Se indaga la Procura, forse nel Tricapodanno qualcosa di sospetto c’è”
Dello Strologo (Genova Civica): “La Minoranza ha il diritto di sapere come l’amministrazione si sta muovendo”
La risposta dell’Assessore al Bilancio, Pietro Piciocchi
“Voglio dire che siamo rammaricati per questa vicenda, non tanto per le indagini dell’autorità giudiziaria – perché anche esaminando gli atti, poi partiamo dal presupposto che questa non è un’aula di giustizia e che spetterà ad altri organi a ciò deputati decidere se ci sono profili di rilevanza penale, ma mi sento di escluderlo nettamente – ma per la narrazione unilaterale, arbitraria, di fantasia che è stata fatta sui giornali con delle affermazioni che i consiglieri comunali che hanno posto l’interrogazione hanno recepito pedissequamente.
Perché si parla di appalti spezzatino, di superamento di soglie. Esattamente quello che è stato scritto dai quotidiani. Peccato che questo non coincida minimamente con quelli che sono gli atti a nostra evidenza, anche delle indagini, perché oggi di fatto c’è esclusivamente un decreto di accesso alla documentazione che non parla assolutamente delle cose che voi, acquisendo le informazioni da certa stampa, avete ritenuto di assumere per definitive con un esercizio di preveggenza rispetto a quello che sarà l’esito di un’indagine giudiziaria. Questa è la prima considerazione.
Perché vedete siccome si è parlato di questione etica, di questione morale, bene allora io porrei anche lo stesso tema nei confronti di questa divulgazione di notizie sulle indagini in corso. Voglio manifestare la massima solidarietà nei confronti dei nostri dirigenti che si sono visti per più giorni ingiustamente balzati alle cronache dei giornali. Persone serie che hanno sempre operato con grande senso di responsabilità e con grande rigore in questa amministrazione e che si sono viste violate nei più elementari diritti costituzionali. Allora visto che si parla di questione etica, io pongo a mia volta una questione etica rispetto a questo metodo rispetto al quale credo che la politica ha il dovere di dissociarsi e ne approfitto per dire che abbiamo dato mandato all’avvocatura per assumere iniziative legali a tutela della reputazione dell’ente e a tutela della reputazione dei nostri dirigenti che hanno sottoscritto gli atti. Venendo alla questione che, ripeto, è stata narrata in maniera fuorviante, intanto laddove si parla di trasparenza perdonatemi tutto è gestito nella massima trasparenza perché le quattro determine di cui si parla sono pubblicate all’albo pretorio quindi è tutto assolutamente cristallino e non c’è nessun intento da parte dell’amministrazione di occultarle. Sono atti pubblici che probabilmente non hanno suscitato nessun tipo di interesse sino a quando il 13 gennaio abbiamo appreso di questo accesso.
Tanto per sgombrare il campo dai dubbi del caso, delle quattro determine ce n’è solamente una che riguarda il capitolato Mediaset, per l’importo di 109.360 euro più IVA a favore di questa società che è una società esclusivista di Mediaset. Ricordo al consigliere Ceraudo che il limite dell’affidamento diretto non è 40.000 ma è 139.000 in base all’articolo uno del decreto legge 76 del 2020, come riformulato nell’anno 2021. Quindi questo appalto era pacificamente sotto soglia ed è l’unico che riguarda il Capodanno perché l’altra determina che si riferisce a Publitalia riguarda una cosa diversa, riguarda l’attività pubblicistica di divulgazione mediatica, spot pubblicitari che sono andati in onda sulle reti Mediaset tra il 18 dicembre e il primo di gennaio. Quindi tutt’altra cosa, non c’entra con il Capodanno. Il Comune di Genova rispetto all’evento Mediaset di Capodanno ha adottato una sola determina, dell’importo di 109.000 euro. Dopodiché, indipendentemente da questa questione, ricordo che siamo in presenza di un soggetto esclusivista rispetto al quale a mio modesto avviso sussistevano addirittura i presupposti per l’applicazione dell’articolo 63, nel senso che non c’è un ambito di mercato rispetto ad un Capodanno che organizza Mediaset e che viene delegato nei suoi aspetti organizzativi ad un soggetto che è titolato alla produzione e alla commercializzazione.
Abbiamo poi altre due determine che riguardano gli altri due eventi che sono stati fatti nelle serate del 29 del 30 che non c’entrano assolutamente niente con il Capodanno Mediaset.
Eventi di grandissimo successo perché le piazze gremite le avete viste tutti. Il Capodanno Mediaset, come sapete, ha portato in piazza 30.000 persone e io ne approfitto per fare i complimenti a tutti coloro che hanno lavorato nell’organizzazione di una piazza che è stata perfetta dal punto di vista dell’ordine, della disciplina e della sicurezza e questo è giusto riconoscerlo anche a onore del lavoro che è stato svolto dalle forze dell’ordine. Ci sono stati oltre tre milioni di contatti di pubblico sulle reti Mediaset, con punte anche superiori, abbiamo avuto 100 camere d’albergo che sono state occupate per sei giorni.
Quindi ritengo che sia stata una straordinaria operazione di marketing per la città che noi rivendichiamo pienamente e rispetto a cui ovviamente manifestiamo come sempre abbiamo fatto la massima disponibilità di collaborazione nei confronti dell’autorità giudiziaria, convinti che sia stato un procedimento trasparente, lineare, che non configura nessuna ipotesi di illecito né penale né di carattere amministrativo.
Dopodiché ripeto: dispiace che vi siano dei tentativi palesi di strumentalizzare quella che è un’indagine per screditare un’iniziativa che credo e lo ripeto abbia dato lustro alla nostra città. Siamo assolutamente disponibili a tenere aggiornato il Consiglio rispetto a tutte quelle che saranno le evoluzioni della situazione che ripeto ci vede completamente sereni”.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.