Una lettera aperta di Antonella Marras su una questione che preoccupa le fasce più deboli di Ronco Scrivia
“È sempre più evidente la distanza che c’è tra chi dovrebbe gestire i beni comuni, i servizi pubblici e le persone, quel popolo distratto, stanco e frustrato che non riesce neppure più a indignarsi o gridare per la rabbia quando vengono meno quei diritti che, conquistati con fatica, si pensa siano intoccabili.
Soprattutto quando arrivi ad un’età in cui, dopo aver tanto lavorato 42 anni, sofferto, accudito, dopo esserti sostituita a quello che lo Stato dovrebbe fare attraverso il cosiddetto welfare, riterresti normale essere a tua volta accudita, tutelata e protetta.
E invece ti ritrovi a 79 anni, e parlo di mia madre, che vive a Ronco Scrivia comune della Città metropolitana di Genova, a rimanere senza medico di famiglia perchè la ASL3 genovese non ha nominato un sostituto del medico andato in pensione il 31 dicembre 2022, meritatamente dopo 30 anni di servizio, costringendo così i pazienti anziani o con difficoltà di ogni genere, a recarsi per le visite o altre necessità presso lo studio medico di Borgo Fornari.
Forse, per chi può muoversi autonomamente potrebbe non essere un problema, ma per chi si deve affidare al trasporto pubblico, viste anche le frequenze delle corse e le percorrenze, andare dal medico a Borgo Fornari da Ronco Scrivia è una vera odissea.
E questo succede in un periodo storico in cui i soldi non mancano di certo, se si tratta di “opere strategiche”. Mi chiedo quando verrà considerata strategica la salute , la qualità della vita e il benessere dei cittadini, quando potremo vedere investimenti nella sanità pubblica, gratuita e accessibile a tutti, con una presa in carico vicinale della persona, magari prima che le condizioni di salute diventino così gravi da non lasciare speranza.
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