In primo grado Domenico Pellegrino era stato condannato a vent’anni per l’esecuzione di Joseph Fedele, trovato morto in un fosso nell’ottobre del 2020
Genova – La Corte d’Appello di Genova ha escluso l’aggravante mafiosa e concesso le attenuanti generiche a Domenico Pellegrino, condannato in primo grado per l’omicidio di Joseph Fedele, ex ristoratore di Beausoleil (in Costa Azzurra) e pregiudicato per reati di stupefacenti, ucciso con due colpi alla nuca e trovato morto in un fosso nell’ottobre del 2020 in frazione Calvo, a Ventimiglia.
Il 12 aprile scorso, il Tribunale di Genova lo aveva condannato a 20 anni di reclusione. Oggi, in secondo grado, la pena è stata ridotta di un terzo: 13 anni e 10 mesi.
Chi è Domenico Pellegrino?
Domenico Pellegrino è il figlio di Giovanni Pellegrino, condannato in via definitiva insieme ai fratelli per 416-bis il 21 gennaio 2020 nell’ambito del procedimento “La Svolta” che ha riconosciuto la famiglia come parte del cosiddetto “sottogruppo ‘ndranghetista di Bordighera” dopo che, nel settembre 2017, la Cassazione aveva rimandato tutti a processo annullando le assoluzioni della Corte d’Appello di Genova.
Un clan, quello dei Pellegrino, che ha una particolarità riconosciuta anche nelle relazioni Semestrali della Dia: esteriorizza la sua forza intimidatoria e lo fa in contrasto con il modello della cosiddetta mafia silente cui viene ricondotto, ad esempio, il sodalizio di Ventimiglia.
Un modus operandi “platealmente mafioso” che nel tempo aveva creato un certo disappunto proprio con il gruppo di Ventimiglia che si lamentava “per aver visto disgregare le attività criminose a causa dell’eccesso di ostentazione praticato e il disincanto del gruppo Pellegrino”.
Partendo da queste premesse, staremo a vedere se sarà di nuovo la Cassazione a dover correggere il tiro.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.