Nei piani del Comune di Genova, i locali degli ex magazzini del sale, storica sede del CSOA, dovranno essere liberati a causa del mancato pagamento di oltre 100mila euro di oneri
Genova – Un migliaio in corteo, oggi pomeriggio, per dire no allo sgombero del centro sociale Zapata di Sampierdarena.
Nei piani del Comune di Genova, infatti, i locali degli ex magazzini del sale, storica sede del CSOA, dovranno essere liberati a causa del mancato pagamento di oltre 100mila euro di oneri.
Per il 20 febbraio è previsto un incontro a Tursi ma intanto il Sindaco Bucci ha messo le mani avanti dicendo che “agli attivisti del centro sociale faremo delle offerte di beni pubblici, anche a Sampierdarena, che loro possono utilizzare ovviamente attraverso bandi e pagando un canone”.
Insomma, da lì se ne devono andare perchè l’immobile è parte di un progetto di riqualificazione finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E sullo sfratto Bucci è categorico e sottolinea: “I lavori vanno fatti e non si possono perdere i soldi del Pnrr”.
Gli attivisti, però, non mollano e anzi hanno contestato più volte la questione degli oneri e rivendicato gli spazi del CSOA come spazi culturali di interesse sociale.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.