Mentre si scava per cercare superstiti, le procure vanno a caccia di chi ha costruito senza seguire le regole
Turchia, Kahramanmaras – A una settimana dal giorno del terremoto, il bilancio delle vittime del terremoto è di 28.191 morti (24.617 in Turchia e 3.574 in Siria) ma secondo le Nazioni Unite, potrebbe raddoppiare.
Ieri, appena arrivato sabato a Kahramanmaras, vicino all’epicentro del sisma in Turchia, il sottosegretario generale per gli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha dichiarato che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ancora considerevolmente: “E’ davvero difficile stimare in modo molto accurato, perché bisogna ancora scavare nelle macerie in profondità. È terrificante”.
In uno scenario devastante e al freddo gelido, decine di migliaia di soccorritori locali e stranieri lavorano tra le rovine alla ricerca di superstiti. Le Nazioni Unite hanno stimato che solo in Siria ci siano oltre cinque milioni di persone rimaste senza e che almeno 870.000 persone non abbiamo mezzi di sostentamento.
Oltre 110 mandati arresto tra costruttori
Sul fronte giudiziario, la procura turca ha istituito un’unità speciale per indagare su possibili negligenze negli edifici crollati e, come riferito dal vicepresidente turco, Fuat Oktay, sono già stati emessi piu’ di 110 mandati di arresto.
Venerdì scorso la polizia ha arrestato a Istanbul un costruttore turco di un esclusivo edificio residenziale, il “Renaissance Residence” costruito nel 2013 e pubblicizzato come “un’immagine del paradiso”, crollato con piu’ di 100 persone al suo interno, nella provincia di Hatay, mentre stava cercando di fuggire in Montenegro.
In un’altra inchiesta, i pubblici ministeri hanno ordinato l’arresto di 33 persone a Diyarbakir per negligenza nella rimozione di pilastri per guadagnare spazio nelle case, che ne ha, ovviamente, pregiudicato la resistenza strutturale.
E sabato la polizia turca ha già arrestato sabato almeno 14 persone, tra costruttori e appaltatori sospettati di non aver rispettato le normative, dopo il crollo di edifici nelle province di Gaziantep e Sanliurfa.
La normativa edilizia esisteva dal 1999
Perché in realtà una normativa edilizia esisteva ed era stata introdotta nel 1999 dopo il disastroso terremoto di magnitudo 7,4 dove persero la vita più di 17.000 persone e lasciandone 250.000 senza casa.
Il problema è che molte abitazioni pre 1999 non sono state aggiornate secondo le nuove normative e le nuove costruzioni, per i soliti motivi speculativi, sono state costruite senza rispettare le norme stabilite dalal legge.
Le cose vanno peggio in Siria, afflitta dalla guerra da oltre 11 anni, e dove far rispettare le regole è comprensibilmente impossibile. Il terremoto ha abbattuto, soprattutto nelle regioni nord-occidentali della Siria, ad Aleppo e Idlib, moltisismi edifici ricostruiti utilizzando materiali di bassa qualità, e spesso senza specifiche capacità tecniche. Ma quei morti sono da considerare effetti collaterali di una guerra che nessuna si è mai impegnato a far terminare
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