Oltre 100 militari della Finanza, e del GICO hanno arrestato 48 trafficanti nigeriani
Trieste – Oltre 100 militari del GICO (Gruppi d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata) hanno arrestato 18 cittadini nigeriani, in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana, tutti indagati nell’ambito di un’operazione di polizia giudiziaria finalizzata al contrasto del traffico internazionale e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto inizia con un borsone abbandonato su un autobus
Le attività investigative, hanno tratto origine da un sequestro iniziale a carico di ignoti operato dal Comando della Guardia di Finanza di Muggia, che aveva rinvenuto oltre 10 chilogrammi di marijuana contenuti all’interno di un borsone, frettolosamente abbandonato su un autobus proveniente da Roma, e che sarebbe stato fermato dalla Finanza dopo aver avuto informazioni da una telefonata al 117.
La successiva ricostruzione dei movimenti effettuati da alcuni dei passeggeri presenti sull’autobus ha consentito di identificare alcuni soggetti scesi precipitosamente dal mezzo ad una delle fermate precedenti e di iniziare, così, la ricostruzione della presunta rete di illecito traffico della sostanza stupefacente rinvenuta.
I corrieri erano “ovulatori”
Gli accertamenti eseguiti, con il supporto dello SCICO della Guardia di Finanza, si sono sostanziati nell’incrociare i dati delle celle e dei tabulati telefonici dei soggetti sospettati, consentendo in tal modo di ricostruire la prima direttrice geografica utilizzata per il trasporto della droga (Bologna ovvero Milano – Olanda – Ferrara – Regioni dell’Italia Nord Orientale), la cosiddetta “Green Road”, permettendo di individuare e arrestare alcuni corrieri nigeriani, i cosiddetti “ovulatori”, che ingerivano marijuana, eroina o cocaina.
Il traffico gestito dai cult
Lo stupefacente trasportato in Italia tramite gli “ovulatori” veniva inizialmente stoccato presso un’abitazione ubicata in una zona periferica di Ferrara, frequentata attivamente da una serie di soggetti appartenenti ad una specifica area geografica della Nigeria, tutti legati da vincoli familiari ed etnici.
Le rotte del traffico
Oltre alla rotta Roma-Trieste, le successive attività investigative hanno consentito di ricostruire ulteriori direttrici di traffico, come ad esempio quella Lagos – Addis Abeba – Milano/Roma, anch’esse finalizzate a soddisfare a rifornire il mercato di spaccio delle Regioni del Nord-Est, tra i quali quello che interessa l’area di Udine.
In totale 48 arresti
Nel complesso, i tentativi di immissione della droga proveniente dall’estero nel territorio nazionale bloccati dai finanzieri triestini hanno consentito l’arresto in flagranza di reato di 30 cittadini nigeriani ritenuti responsabili del traffico di droga, a cui si aggiungono i 18 destinatari dell’odierna operazione, per un totale di 48 soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi della libertà personale, i quali si sarebbero resi responsabili del traffico e dello spaccio di oltre 100 kg. di sostanza stupefacente tra eroina, cocaina e marijuana, quantitativo che immesso sul mercato avrebbe complessivamente fruttato circa 2 milioni di euro.
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