È passato un anno dall’inizio della guerra tra Ucraina e Russia, conflitto che in realtà ha origini lontane
La risoluzione dell’ONU per una pace giusta, che poi ha lo stesso valore dei pensierini alla finale di Miss Italia, passa con 141 sì, 7 contrari (compresa la Russia) e 32 astenuti.
Tra gli astenuti anche la Cina che ha proposto di intraprendere l’iter di pace seguendo 12 punti, tra i quali, dialogo, cessate il fuoco e sanzioni ne costituiscono il fulcro.
Pur rivendicando il suo ruolo di neutralità, Pechino ha dicharato di non voler mettere limiti ai suoi rapporti con la Russia e soprattutto non critica l’operato di Putin in Ucraina. Posizione comoda e un po’ pilatesca che però non impedisce alla Cina di accusare la comunità internazionale di aver acceso ulteriormente il conflitto con l’imposizione delle sanzioni e con le forniture di armi all’Ucraina.
Ecco la ricetta cinese per raggiungere la pace in 12 mosse:
1) Rispettare la sovranità nazionale di tutti i Paesi.
2) Abbandonare la mentalità della guerra fredda.
3) Cessare le ostilità.
4) Riprendere i colloqui di pace.
5) Risolvere la crisi umanitaria.
6) Proteggere i civili e i prigionieri di guerra.
7) Mantenere al sicuro i siti nucleari.
8) Ridurre i rischi strategici.
9) Favorire le esportazioni dei cereali.
10) Mettere fine alle sanzioni unilaterali.
11) Mantenere stabili i canali di rifornimento e dell’industria.
12) Favorire la costruzione post conflitto.
Gli USA, che evidentemente hanno ancora un po’ di scorte da smaltire, annunciano altri due miliardi di aiuti militari all’Ucraina, mentre secondo Der Spiegel, Putin sta trattando con la cinese Xi’an Bingo Intelligent Aviation Technology per la produzione di droni kamikaze che potrebbero essere simili, come tecnologia, ai droni kamikaze iraniani Shaheed 136.
E mentre si scoprono microchip olandesi consegnati all’industria della difesa russa tramite società cinesi, che l’intelligence ucraina ha scoperto essere usati su 10 dei 27 modelli ispezionati tra missili, elicotteri e droni, Il Regno Unito inasprisce le sanzioni nei confronti della Russia vietando l’esportazione di qualsiasi oggetto che possa essere utilizzato da Mosca sul campo di battaglia in Ucraina.
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