Schlein non è mai stata una sparring partner e la sua vittoria non è casuale

Una carriera rapida ma intensa ha portato Elly Schlein dalla protesta di OccupyPd alla guida del PD

Roma – La neosegretaria del PD arriva proviene da una famiglia “internazionale” con il nonno materno, Agostino Viviani, noto avvocato senese e antifascista e un nonno paterno, Harry Schlein, di origine ebraica dell’est Europa, emigrato negli Stati Uniti. La Schlein è nata 38 anni fa in Svizzera, da padre statunitense e madre italiana, e a Bologna si è laureata in giurisprudenza.

Il suo impegno politico l’ha vista partecipare come volontaria alla campagna di Barak Obama e nel 2013 fu, insieme ad altri, la fondatrice di OccupyPD, in segno di protesta contro i 101 che vanificarono l’elezione di Romano Prodi al Quirinale.

Nel 2014 fu candidata alle Europee e venne eletta, successivamente uscì dall’orbita del PD in aperto contrasto con Renzi per iniziare una nuova esperienza con Possibile, che però ebbe vita breve.

Con l’appoggio a Bonaccini alle regionali in Emilia Romagna, alla testa di un raggruppamento ecologista-progressista, “Emilia-Romagna Coraggiosa” contribuì alla sua rielezione. Prese 22mila preferenze personali e a A Bologna, da sola, ne prese più dei big del Pd.

La sua carriera, per nulla anonima, l’ha vista, in un primo momento far parte della Giunta di Bonaccini con l’incarico  di vicepresidente con la delega al Welfare, ruolo che ha rivestito per gli ultimi tre anni, e da vicepresidente si è candidata alle Politiche di settembre 2022 come capolista, ottenendo un seggio alla Camera, pur rimanendo ancora non iscritta al Pd.

La sua decisione di correre alla segreteria del PD è stata sottovalutata dalla nomenclatura del PD che gli preferiva un più moderato Bonaccini, ma la maggioranza degli elettori del PD che ha partecipato alla Primarie ha ribaltato il tavolo dei pronostici.

 

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