Lo riporta il Financial Times che cita una lettera inviata ieri ai 27 Stati membri
Bruxelles – L’Ucraina ha lanciato un appello all’Ue affinché invii a Kiev 250.000 proiettili d’artiglieria al mese per alleviare una carenza critica che, secondo il governo, sta limitando i suoi progressi sul campo di battaglia.
In una lettera inviata ieri alle sue controparti nei 27 Stati membri il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov scrive che le forze del suo Paese stanno sparando solo un quinto dei proiettili che potrebbero a causa della mancanza di forniture. La richiesta supera di gran lunga l’aiuto che l’Ue sta discutendo di inviare e dimostra la portata del compito che Kiev deve affrontare mentre la guerra con la Russia entra nel secondo anno.
Nella lettera Reznikov scrive che l’artiglieria gioca un “ruolo cruciale nell’eliminare la potenza militare del nemico”. In media, l’Ucraina sparava 110.000 proiettili da 155 mm al mese, un quarto della quantità utilizzata dalla Russia. “Se non fossimo limitati dalla quantità di proiettili d’artiglieria disponibili, potremmo utilizzare l’intero set di munizioni, ovvero 594.000 proiettili al mese”, ha dichiarato, riferendosi alla capacità dei sistemi di artiglieria a disposizione dell’Ucraina.
“Secondo le nostre stime, per eseguire con successo i compiti sul campo di battaglia, il fabbisogno minimo è di almeno il 60% del set completo di munizioni, ovvero 356.400 proiettili al mese”, prosegue il ministro. Secondo gli analisti della difesa, Kiev dispone di oltre 300 sistemi di artiglieria, per lo più donati dagli alleati. Reznikov, che ha inviato la lettera anche al capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell, afferma di sostenere una recente iniziativa per aumentare la produzione europea di munizioni a sostegno dell’Ucraina. Il mese scorso l’Estonia ha proposto che l’Ue spenda 4 miliardi di euro per acquistare un milione di proiettili da destinare a Kiev. Borrell, da parte sua, ha messo a punto un piano meno ambizioso, che prevede che l’Ue spenda un miliardo di euro nei prossimi mesi per rimborsare parzialmente i Paesi membri per il costo delle munizioni donate.
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