Neppure il carcere riesce a recidere il legame tra affiliato e struttura mafiosa di appartenenza
Milano – Andranno a processo le 47 persone destinatarie, lo scorso 22 novembre 2022, di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della Squadra mobile e della Dda di Milano sulla locale di ‘ndrangheta di Rho. La giudice Stefania Donadeo ha accolto la richiesta di giudizio immediato formulata dal pm Alessandra Cerreti.
Tra gli imputati principali figurano il capofamiglia Gaetano Bandiera, 74 anni, già condannato per ‘ndrangheta nell’ambito dell’inchiesta “Infinito”, e il figlio Cristian, perchè, in concorso tra loro e in collaborazione di complici , avrebbero ricostituito l’organizzazione mafiosa sul territorio del comune alle porte del capoluogo lombardo. Dalle indagini della sezione Criminalità organizzata della Mobile sarebbe emerso come Bandiera, beneficiando della concessione della misura alternativa al carcere della detenzione domiciliare ottenuta grazie alla falsificazione di documenti attestanti una invalidità inesistente, avrebbe ripreso il pieno controllo del territorio di Rho attraverso una serie di intimidazioni ed estorsioni consistenti nel far appiccare incendi ad auto, esercitare violenze fisiche e minacce, assicurandosi anche il controllo dello spaccio di droga alleandosi con un altro gruppo di pusher. Il processo ordinario per tutti coloro che non sceglieranno riti alternativi si aprirà il prossimo 20 aprile davanti alla sesta sezione penale del Tribunale.
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