Ok al laboratorio e al museo del jeans. Vicesindaco Piciocchi: “Crediamo nel progetto per lanciare Genova su un nuovo asset di sviluppo economico”
Genova – Dopo il via libera dalla giunta comunale, su proposta del vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, sentita la consigliera delegata ai Grandi Eventi Federica Cavalleri, entra nel vivo il progetto Genova Jeans con la creazione di un Laboratorio del Jeans, in via Prè, e la realizzazione del Museo del Jeans nel riqualificato edificio del Metellino.
«L’amministrazione crede in questo progetto sul quale sono state gettate ingiustificate ombre in passato, un progetto che ha enormi potenzialità per fare emergere Genova in un asset di sviluppo economico, quello della moda, in cui la nostra città, dove è nato il jeans, non è ancora presente» dichiara il vicesindaco Piciocchi. «Desidero che il progetto venga quanto prima illustrato in un’apposita Commissione consiliare, alla presenza anche dell’assessore al Commercio e Artigianato Bordilli, che ho chiesto al presidente del Consiglio di calendarizzare non appena possibile – aggiunge il vicesindaco Piciocchi – Auspico un atteggiamento costruttivo da parte di tutti nel comune obiettivo di offrire alla nostra città sempre nuovi filoni di sviluppo. Nel progetto avranno un ruolo di primo piano tutti gli attori del mondo produttivo, dell’artigianato e della filiera della moda, un’occasione di crescita per le imprese locali».
A ottobre, dal 5 all’8, è prevista l’organizzazione di una serie di incontri B2B con imprese e stakeholders del comporto della moda, con una particolare attenzione alle produzioni ambientalmente sostenibili e alla cultura del riuso dei materiali.
La giunta ha inoltre deliberato il contributo di 50.000 euro a favore del Comitato, che si occupa del Project Management di GenovaJeans e per la fase di startup del Laboratorio del Jeans, in via di Pré 129 e 131r curando animazioni, workshop ed eventi per attrarvi aspiranti “artigiani del jeans”.
Ma la notizia non è buona per tutti. Il PD, in una nota chiede trasparenza sull’organizzazione e sui costi “per evitare il disastro della prima edizione. La manifestazione “Genova Jeans” del settembre 2021 è infatti stata un mirabile esempio di cattiva gestione delle risorse pubbliche, di scarsa trasparenza e di incapacità organizzativa”.
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