Comitato per Pittelli: “Già a gennaio, dopo oltre tre anni, era emerso che gli indizi di concorso esterno in associazione mafiosa, raccolti dagli inquirenti nella indagine Rinascita Sott, erano labili e insufficienti a tenerlo in custodia cautelare”
Vibo Valentia – Lascia definitivamente gli arresti domiciliari, l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli. La decisione è del Tribunale di Reggio Calabria in accoglimento dell’appello proposto dagli avvocati Guido Contestabile, Salvatore Staiano e Giandomenico Caiazza avverso il precedente rigetto ad opera del Tribunale di Palmi nell’ambito del procedimento denominato “Mala Pigna” istruito dalla Dda reggina. Per Pittelli la misura coercitiva degli arresti domiciliari è stata sostituita con il divieto di esercitare la professione di avvocato per dodici mesi. Il 19 dicembre scorso gli arresti domiciliari nell’ambito del processo Rinascita Scott erano invece stati sostituiti per Pittelli con l’obbligo di dimora da parte del Tribunale collegiale di Vibo Valentia dinanzi al quale si trova imputato per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
Il comitato per Pittelli e associazione Riforma Giustizia in una nota scrivono che “dal 19 dicembre 2019 fino ad oggi il noto penalista e politico calabrese Giancarlo Pittelli ha vissuto una condizione indegna di uno stato di diritto: privato della libertà personale, costretto per lunghi periodi anche alla detenzione in carceri speciali, sottoposto alla pubblica gogna e additato per anni come esponente di spicco della cosiddetta ‘massomafia’. Già a gennaio, dopo oltre tre anni, era emerso che gli indizi di concorso esterno in associazione mafiosa, raccolti dagli inquirenti nella indagine Rinascita Sott, erano labili e insufficienti a tenerlo in custodia cautelare”.
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