Sono le prime conclusioni dell’autopsia, non ancora depositata
Palermo – Sarebbe stato stroncato da un infarto. È dunque morto di morte naturale il pentito Armando Palmeri, trovato senza vita nella sua casa di Partinico, nel palermitano, il 17 marzo scorso.
Sono queste le prime conclusioni dell’autopsia, non ancora depositata.
Palmeri, che era già stato sentito in numerosi processi, avrebbe dovuto prendere parte a un confronto davanti all’autorità giudiziaria di Caltanissetta con Baldassare Lauria, primario in pensione del reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Alcamo, accusato dal collaboratore di giustizia di aver organizzato, nella primavera del ’92, pochi mesi prima delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, tre incontri tra uomini dei Servizi deviati e l’allora capomafia di Alcamo, Vincenzo Milazzo, cui Palmieri faceva da autista.
Oggi i carabinieri e il personale della Dia hanno perquisito le abitazioni di alcuni familiari dell’uomo alla ricerca di un memoriale che, però, non è stato trovato. Sul decesso, da subito riportato a cause naturali, è stata aperta un’inchiesta proprio per il ruolo avuto dal collaboratore di giustizia in alcune indagini delicate, quindi per sgomberare il campo da eventuali altre ipotesi.
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