Il Kosovo avvia procedura per aderire a Commissione scomparsi
PRISTINA – Il governo del Kosovo ha ratificato oggi l’Accordo sullo status e le funzioni della Commissione internazionale per le persone scomparse che ha sede all’Aia. Il premier Albin Kurti ha sottolineato l’interesse di Pristina a far luce sulla sorte delle oltre 1.600 persone date ancora per scomparse nel conflitto armato di fine anni novanta con la Serbia, e per questo il Kosovo ha deciso la ratifica dell’Accordo sulla commissione internazionale.
Kosovo e Serbia verso il vertice del 2 maggio
Come ha chiarito il vicepremier Besnik Bislimi, che è capo negoziatore al tavolo negoziale con Belgrado, la commissione – costituita nel 1996 su iniziativa dell’allora presidente Usa Bill Clinton – ha il compito di favorire la cooperazione fra i vari governi nel chiarire la sorte delle persone scomparse, sostenendo coloro che si impegnano in questo senso. Il tema delle persone scomparse sarà tra quelli sul tavolo del prossimo incontro al vertice fra il presidente serbo Vučić e il premier kosovaro Kurti, in programma il 2 maggio a Bruxelles con i mediatori Ue. Stando ai media regionali, è previsto che i due leader firmino la dichiarazione sugli scomparsi il cui testo è stato concordato nell’incontro avuto il 4 aprile scorso dai capi delegazione Bislimi e Petković.
L’ex premier Hashim Thaçi sotto processo all’AIA
Non è chiaro se nell’accordo rientrino anche le vittime causate dall’UCK. Nei primo giorni di aprile di quest’anno l’ex presidente kosovaro Hashim Thaçi è stato chiamato, insieme ad altri tre imputati, davanti a un tribunale speciale all’Aia per rispondere dell’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità in relazione a uccisioni, persecuzioni e torture ai danni di centinaia di civili non solo serbi ma anche albanofoni e rom, risalenti al periodo fra il 1998 e il 1999.
Kosovo pronto a entrare nella NATO
Intanto, dopo la liberalizzazione dei visti, il prossimo obiettivo del Kosovo è l’integrazione nell’Unione europea e nella Nato. Lo ha dichiarato la presidente kosovara, Vjosa Osmani, in visita oggi in Macedonia del Nord. In un discorso al parlamento di Skopje, Osmani ha affermato che Pristina intende imparare dall’esperienza della Macedonia del Nord, che ha aderito di recente all’Alleanza atlantica e ha avviato il negoziato con la Ue lo scorso luglio. “Il prossimo obiettivo è lo status del Kosovo di Paese candidato alla Ue, e l’adesione alla Nato, la più forte alleanza che l’umanità abbia mai conosciuto.
La Presidente Osmani in visita a Scopje
Intendiamo lavorare assiduamente in questa direzione e avremo l’opportunità di apprendere dall’esperienza della Macedonia del Nord” sottolineando di poter contare sul sostegno di Skopje.
La Presidente ha incontrato il collega macedone, Stevo Pendarovski, il premier, Dimitar Kovacevski, e il capo del parlamento, Talat Xhaferi , con i quali ha parlato del rafforzamento della collaborazione bilaterali, della situazione nella regione con le conseguenze del non lontano conflitto armato russo-ucraino, delle prospettive del dialogo e della normalizzazione dei rapporti fra Pristina e Belgrado. E con riferimento al prossimo incontro al vertice del 2 maggio a Bruxelles fra il presidente serbo, Aleksandar Vučić, e il premier kosovaro, Albin Kurti, insieme ai mediatori europei, Osmani non ha perso l’occasione per accusare Belgrado di violazione della proposta europea di accordo, accettata dalle parti il mese scorso a Ohrid, in cui si afferma che la Serbia non dovrà bloccare o opporsi all’adesione del Kosovo alle organizzazioni internazionali.
Accusa questa relativa al voto contrario della Serbia ieri all’avvio della procedura di adesione di Pristina al Consiglio d’Europa. Domani Osmani si recherà a Tetovo, principale centro di una regione nel nordovest della Macedonia nord abitata in maggioranza da popolazione di etnia albanese, la stessa che costituisce oltre il 95% degli abitanti del Kosovo
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