Ieri, in aula, l’ex Ad di Edizione aveva detto che già nel 2010 si sapeva che il viadotto era a rischio
Genova – “La stampa riporta con enfasi, travisando, e come se fossero state davvero attendibili le dichiarazioni rese ieri all’udienza dal signor Mion. Attesa la rilevanza che si è così impropriamente riconosciuta a siffatte affermazioni, le difese rappresentano che le dichiarazioni di Mion sono risultate del tutto prive di riferimenti oggettivi e riscontrabili e rese da un soggetto che all’esito dell’esame si è dimostrato inattendibile”.
Lo affermano in una nota gli avvocati delle difese coinvolte nel processo relativo al crollo del Ponte Morandi di Genova, replicando in merito alle dichiarazioni emerse da parte di Gianni Mion, ex Ad di Edizione che, sentito in aula come persona informata sui fatti, ha raccontato di una riunione di vertice in cui emersero già nel 2010 rischi di crollo del viadotto.
“Per certo – proseguono i legali – vi è che il signor Mion della riunione ‘memorabile’ non ricordava il giorno, il mese, l’anno, la stagione e neppure i partecipanti di quella riunione e, ad espressa domanda della difesa, ha smentito la consapevolezza di qualsiasi rischio di crollo. Anzi ha confermato che gli uffici tecnici preposti avevano garantito la sicurezza della infrastruttura. Del resto, nell’esame odierno una figura apicale di Aspi quale l’ing. Tozzi ha escluso che nel corso delle cosiddette ‘induction’ e in particolare nella riunione di settembre 2010 siano mai emersi ‘difetti di progettazione’ o rischi di alcun genere riferiti al ponte Morandi”.
“Infine – concludono – è ampiamente emerso a dibattimento come nessuno abbia potuto riferire a Mion di un’autocertificazione. Infatti la sorveglianza sul ponte avveniva sia attraverso Spea sia attraverso altre società terze ed esperti qualificati che nel corso degli anni si sono avvicendati”.
La nota è firmata dagli avvocati Giovanni Paolo Accinni, Guido Carlo Alleva, Roberta Boccadamo, Marcello D’Ascia, Alessandro Di Giovanni, Filippo Dinacci, Roberto Fiore, Carlo Marchiolo, Riccardo Olivo, Giorgio Perroni, Nicola Santi, Luca Sirotti, Francesco Tagliaferri.
La riunione, a cui Mion ha fatto riferimento ieri, in aula, sarebbe avvenuta nel 2010. Al tavolo l’Ad di Aspi di allora, Giovanni Castellucci, e poi il direttore generale Riccardo Mollo, Gilberto Benetton, il collegio sindacale di Atlantia e, secondo il ricordo del manager, anche dei tecnici e dirigenti di Spea.
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