Sostenitori da tutta Italia per omaggiare l’ex premier. “Lavoro in tv e per me Berlusconi è come un secondo padre”
Milano – “Lavoro in tv e per me Berlusconi è come un secondo padre” commenta Simon, arrivato da Alessandria a Milano per seguire i funerali del Cavaliere.
“Ce ne fossero di politici come lui” va avanti Giusy da Casale Monferrato.
“Io l’ho conosciuto nel mondo del volontariato durante pubbliche calamità – aggiunge Simone, anche lui dal Piemonte -. Una grande persona con un cuore immenso: un leader di tutti”.
C’è persino chi ha preso ferie per non perdersi le esequie da maxischermo. Le stime parlano di 15.000 persone accalcate in piazza Duomo.
Un militante forzista che viene da Firenze, tesserato sin dal 94, considera Berlusconi “il numero uno”.
Accanto a lui, cinque studenti universitari fuori sede che alle ultime elezioni politiche hanno votato per la prima volta, scegliendo (quasi tutti) Forza Italia. Per loro l’ex premier “è stato un vincente, uno degli uomini più importanti della storia”.
Ci sono poi due signore che lo chiamano “il signor Silvio” e ritengono “doveroso” essere qui oggi.
Alcuni curiosi guardano la piazza dall’alto, dalle varie terrazze sul Duomo. Tra la folla molti piangono e c’è anche un poeta, Claudio Villani, che ha composto la sua “Ode a Berlusconi”.
Tanti gli striscioni per il Cavaliere, compresi alcuni contro i suoi “nemici”. Su un cartellone, per esempio, si legge “Travaglio uomo di merda”.
Contestato dalla folla anche un uomo che reggeva un cartello con su scritto “Vergogna di Stato”. Secondo quanto si apprende, è stato spintonato e insultato, tanto che la polizia è intervenuta per difenderlo e scortarlo lontano dalla piazza.
La morte, come accade sempre, ha dato un colpo di spugna allo stile di vita controverso del leader azzurro. Tanto da far decretare il lutto nazionale.
E Berlusconi se ne va tra i cori da stadio: “Un presidente, c’è solo un presidente”.
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