La promozione dei teppisti che hanno sparato alla professoressa Maria Cristina Finatti, segna una sconfitta per tutto il mondo dell’educazione
È venuto a mancare il senso di ciò che si può fare e di ciò che non si può fare. I ragazzi sono in balia di falsi miti, cattivi esempi e famiglie sempre più disattente
Non avere la sensazione di quello che si fa, non capire il confine tra il lecito e l’illecito. Ci sono dei legami tra alcuni fatti sconcertanti accaduti in alcune scuole italiane nelle ultime ore: dallo studente che ha accoltellato un suo compagno a Napoli, all’istituto evacuato a Foggia perchè qualcuno ha spruzzato uno spray urticante causando problemi e malori a diversi studenti. E poi l’assurdo tiro al bersaglio ai danni di una professoressa in una scuola di Rovigo colpita da pallini sparati da una pistola ad aria compressa.
Lo hanno vissuto come un gioco, diranno poi i diretti interessati, ma gli studenti di una classe prima dell’Istituto “Viola Marchesini” di Rovigo hanno rischiato di ferire in modo grave una loro professoressa, colpita due volte, prima alla testa e poi a un occhio, sparandole nel bel mezzo di una lezione. Due colpi con una pistola ad aria compressa, ma non contenti di questo, i ragazzi hanno filmato la bravata, piazzando un cellulare vicino alla cattedra, e l’hanno diffusa via chat.
La dirigente dell’istituto, Isabella Sgarbi, oltre ai necessari provvedimenti disciplinari verso i ragazzi, ha avvertito la Polizia e convocato i genitori, cercando di avviare un percorso di rieducazione, speriamo anche per i genitori, e non soltanto di punizione.
“Come docenti – ha commentato – più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perchè i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco. Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati del fatto. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori”.
La scuola non ha più autorevolezza
Episodi che fanno dire all’ex sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, come “la scuola debba recuperare autorevolezza”. Ormai per molti adolescenti e’ saltato il confine tra ciò che è bene e ciò che è male, non si ha alcun timore reverenziale né rispetto nei confronti degli insegnanti, anzi si aggrediscono tra le risate dei compagni. Casi isolati? Purtroppo no. La scuola deve immediatamente recuperare autorevolezza contro questa deriva, e lo farà”
E per la questione della professoressa “impallinata” a Rovigo, nella speranza che si apra un’inchiesta che riveda la decisione del consiglio di classe, i primi da bocciare sarebbero i genitori, visto che i ragazzi, dato il buon rendimento scolastico, sono stati promossi.
E con la promozione dei ragazzi che hanno compiuto, non una bravata, ma un atto violento che andava punito, Maria Cristina Finatti, questo il nome della professoressa di Rovigo raggiunta a ottobre 2022 da due pallini sparati da una pistola ad aria compressa in classe, è stata spodestata dal suo ruolo di insegnante e pubblico ufficiale, colpita, questa volta, dal “fuoco amico” delle istituzioni.
Se l’intento della scuola, del consiglio di classe e della coordinatrice, era quello di emarginare la professoressa vittima di un gravissimo atto di bullismo, il risultato è stato brillantemente raggiunto.
Rovigo, professoressa colpita in classe dai pallini di una pistola ad aria compressa
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