Più che mercanari, Wagner si occupava di curare gli interessi russi dove non era possibile o conveniente schierare l’esercito regolare
Il gruppo “privato” militare russo Wagner potrebbe sembrare un’azienda commerciale convenzionale, mercenari in buona sostanza. Tuttavia, la sua gestione e le sue operazioni sono profondamente intrecciate con le forze militari e l’intelligence russe.
Il governo russo ha trovato Wagner e altre società militari private utili come mezzo per estendere la propria influenza all’estero senza la visibilità e l’intrusività delle forze militari statali, e senza dover dare troppe risposte a domande spesso scomode.
Come succede anche in occidente, nei confronti di molte aziende apparentemente privare che progettano, costruiscono e vendono tecnologia militare, Wagner dovrebbe essere considerata un’organizzazione di fatto dello Stato russo piuttosto che un’azienda privata che vende servizi sul mercato aperto.
L’era post-Guerra Fredda ha portato a una rinascita delle società di sicurezza private (PSC) e delle società militari private (PMC). Strutture statali ma anche di diritto privato si sono spesso affidate ai loro servizi e alle loro consulenze sul campo, perchè le PSC (Private Security Companies) sono più flessibili, meno costose, meno responsabili e spesso molto più capaci delle forze militari regolari. I conflitti del XXI secolo, in particolare le guerre in Afghanistan e in Iraq, hanno visto le PMC coinvolte su tutti i livelli, dalla fornitura di supporto logistico alle operazioni ad alta intensità.
PMC, una presenza militare discreta e efficiente
La Russia post-sovietica ha seguito la tendenza alla privatizzazione della violenza statale relativamente tardi, principalmente a causa della resistenza interna delle forze armate e delle difficoltà economiche. Sebbene ci siano migliaia di società di sicurezza private che operano nel paese, presidiando infrastrutture e fornendo servizi di protezione VIP, le società militari private in Russia non possono ancora essere costituite legalmente sul territorio della Federazione Russa. Sebbene certi vuoti legali abbiano reso possibile l’operato di alcune società che assomigliano alle PMC occidentali negli anni ’90, le società militari private russe hanno attirato l’attenzione mondiale solo negli anni 2010, a seguito della loro partecipazione alle guerre in Siria e in Ucraina.
La Russia si basa sulla lunga storia dell’Unione Sovietica nell’operare con forze proxy all’estero. Ad esempio, il cosiddetto Gruppo dei Volontari Sovietici era un distaccamento dell’aviazione inviato in Cina durante la Seconda guerra sino-giapponese nel 1937. Ufficialmente, tutti i piloti e i tecnici erano volontari e Mosca negava ufficialmente qualsiasi connessione con loro; in realtà, appartenevano all’aviazione sovietica. Pochi anni dopo, durante la guerra d’inverno contro la Finlandia, l’Unione Sovietica usò il governo fantoccio del politico filo-Mosca finlandese Otto Wille Kuusinen come copertura per il suo attacco alla Finlandia. Le oltre 400.000 forze di attacco nominativamente appartenevano al governo di Kuusinen; tuttavia, questa copertura era così debole che Mosca l’abbandonò prima della fine della guerra.
Nell’era della guerra fredda, l’Unione Sovietica ha continuato a sostenere movimenti e gruppi proxy in tutto il mondo, ad esempio in Angola, Mozambico, Nicaragua e Afghanistan.
Wagner cura gli affari russi nelle zona subsahariana
Oggi si parla del Gruppo Wagner, che è presente in molte parti del mondo dove la Russia cura i propri interessi. È presente in Sudan, in Libia, in Mali, in Burkina Faso.
Dal dicembre 2021, poco dopo l’arrivo di Wagner nel paese, fino al 15 marzo 2022, Human Rights Watch ha documentato un totale di almeno 71 morti di civili legate alle forze armate maliane (FAMa). A causa della difficoltà intrinseca nel raccogliere testimonianze nelle zone di conflitto, è probabile che questo numero sia sottostimato. Ad esempio, tra febbraio e inizio marzo, FAMa e Wagner hanno condotto una serie di incursioni nella regione di Ségou che hanno causato la scomparsa di oltre 50 civili, oltre alle uccisioni confermate.
Dagli hotdog a 250 miliardi di dollari
Yevgeny Prigozhin è nato a Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, nel 1961. Ha iniziato la sua carriera vendendo hot dog, per poi diventare il gestore dei catering del Cremlino. In cambio dell’attivismo militare dei suoi militari è stato poi ricompensato con una serie di concessioni minerarie che negli ultimi quattro anni gli hanno fruttato oltre 250 miliardi di dollari, scampati per miracolo alle sanzioni occidentali.
Band of brothers
Il gruppo Wagner e altre compagnie militari private (PMC) rappresentano per il Cremlino un importante strumento di politica estera in zone di conflitto. Mosca può infatti schierare contingenti militari, che non riconosce ufficialmente, in paesi ricchi di risorse e con una governance debole, dove offre sostegno militare, tecnico e logistico in cambio di vantaggi economici e geopolitici. Dei 27 Paesi in cui al 2021 era stata rilevata la presenza di PMC russe, la metà si trovano nell’Africa subsahariana. Il numero di Paesi che si servono di questi paramilitari russi ha visto una crescita vertiginosa.
Copertina: Tass
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