Sequestrati telefoni e PC della sorella e del cognato
Atene – Agenti della polizia finanziaria greca e belga hanno effettuato perquisizioni in tre proprietà legate all’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, ad Atene. Questa azione fa parte dell’inchiesta sulla corruzione di politici europei, noto come Qatargate, che ha scosso l’Europarlamento lo scorso dicembre. I legali di Kaili hanno confermato l’operazione e hanno reso noto che le autorità stavano eseguendo un mandato europeo di perquisizione emesso dalla procura federale del Belgio.
Gli agenti, accompagnati dal procuratore Raphael Malagnini, si sono recati nelle residenze di Kaili e di sua sorella Magdalena, oltre che in una proprietà appartenente alla società immobiliare dell’eurodeputata e del suo compagno Francesco Giorgi, entrambi oggetto di indagine. Al termine delle perquisizioni, la polizia ha sequestrato i telefoni cellulari e i computer appartenenti alla sorella e al cognato di Kaili, che saranno esaminati a Bruxelles.
L’avvocato greco di Kaili, Michalis Dimitrakopoulos, presente durante le perquisizioni, ha dichiarato che non è stato trovato nulla di compromettente. Michalis Dimitrakopoulos, forse nell’intento di screditare il tribunale che sta cercando di fare chiarezza su questo scandalo, ha fatto riferimento al recente passo indietro dell’ex giudice istruttore Michel Claise, che si è dimesso a seguito di un possibile conflitto di interessi legato al figlio maggiore Nicolas, coinvolto in affari con il figlio dell’eurodeputata Maria Arena, anch’essa implicata nell’inchiesta di corruzione ma mai indagata direttamente.
Il legale ha commentato che sette mesi di indagini non hanno prodotto risultati probanti e ha definito la perquisizione ad Atene come manifestamente irrilevante. Kaili era stata rilasciata su condizioni il 25 maggio dopo aver trascorso oltre quattro mesi in carcere e un mese agli arresti domiciliari a Bruxelles. Recentemente le è stato revocato il divieto di lasciare il territorio belga, previa autorizzazione delle autorità, e ora è libera di spostarsi all’interno dello spazio Schengen.
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