L’emanazione del decreto di assegnazione era prevista al 31 marzo 2023. Il Fondo straordinario ha una dotazione di 140 milioni di euro
Roma – Il Fondo straordinario per l’editoria “sarà alla mia firma entro pochi giorni”.
Lo ha assicurato Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, dopo che l’emanazione del decreto era slittata rispetto alla data prevista, ma non tassativa, del 31 marzo 2023.
Il Fondo ha una dotazione di 140 milioni di euro, “un incremento rispetto ai 90 milioni del 2022”, ha continuato Barachini.
Alla base di questa decisione “c’è la necessità di sostenere l’integrazione, l’innovazione e l’occupazione. Sono questi i tre concetti chiave”. Il Fondo “sarà pronto per la mia firma entro pochi giorni” e “comprende diverse misure”. Siamo stati “molto determinati nel fornire sostegno anche agli editori che hanno dovuto far fronte, nell’ultimo anno, a tensioni causate dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia”.
Per quanto riguarda la distribuzione del Fondo, “abbiamo innalzato il contributo per le copie cartacee, che rappresentano il nucleo dei costi, ma anche del business per gli editori”, ha precisato Barachini. Inoltre, “abbiamo rafforzato la cifra a disposizione per le nuove assunzioni strutturandola diversamente”.
Sulle previste per le edicole le cose sono un po’ cambiate rispetto al 2022. Ha spiegato Barachini che “chiediamo loro di tenere punti vendita attivi la domenica, moltiplicare la distribuzione dei quotidiani in zone come ospedali o scuole e diamo maggiori incentivi alle edicole che restano aperte nelle aree prive di servizi. In questo caso a disposizione ci sono 10 milioni con contributo unitario di 2mila euro che sale a 3mila per le edicole nelle zone disagiate”
Infine, “è previsto un supporto agli investimenti in tecnologie e infrastrutture tecnologiche” destinato ad agenzie, quotidiani, emittenti nazionali e locali, e radio.
Tra le novità introdotte, “ci sarà anche l’istituzione di un Garante sulle fake news“. Riguardo ai rischi associati all’intelligenza artificiale, “penso, ad esempio, all’introduzione dell’etichetta prevista per le notizie generate dall’IA o all’obbligo di citare le fonti”, ha concluso Barachini.
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