Le ultime stime ufficiali parlano di 8.372 maschi tra i 12 e i 77 anni, di religione musulmana, massacrati
Srebrenica – Migliaia di persone provenienti da tutta la Bosnia-Erzegovina e dall’estero hanno partecipato alla commemorazione del genocidio di Srebrenica e per assistere alla sepoltura delle ossa di altre vittime rinvenute nelle fosse comuni e identificate solo ultimamente attraverso l’esame del Dna.
Si tratta di 27 uomini e tre adolescenti che verranno tumulati poco fuori Srebrenica, nel vasto cimitero commemorativo in continua espansione dove riposano già oltre 6.600 vittime della carneficina. I resti delle persone uccise sono stati sepolti in diverse fosse civili, di conseguenza i familiari possono assistere sono alla sepoltura di parte delle ossa.
Il massacro di Srebrenica si inserisce nella sanguinosa guerra in Bosnia (1992-1995) successiva alla disgregazione dell’ex Jugoslavia.
L’11 luglio 1995, i serbi bosniaci hanno invaso la zona protetta dalle Nazioni Unite a Srebrenica. Hanno separato almeno 8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani dalle loro mogli, madri e sorelle, li hanno condotti attraverso i boschi intorno alla città e li hanno trucidati.
Gli autori della strage di massa hanno in seguito rastrellato i corpi e li hanno sepolti in fosse comuni per nascondere il crimine di guerra. Il leader politico serbo-bosniaco, Radovan KaradžićRatko Mladić, e il suo comandante militare, Ratko Mladić, sono stati entrambi condannati per genocidio dal tribunale speciale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra dell’Aia.
In tutto, per gli omicidi di Srebrenica, il tribunale e le corti dei Balcani hanno condannato a più di 700 anni di carcere una cinquantina di funzionari serbo-bosniaci in carica durante la guerra.
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