L’Unione nazionale consumatori, dopo l’ultimo aggiornamento Istat, ha stimato un aumento medio per famiglia pari a 1.109 euro su base annua
Dopo un’estate segnata da vacanze costose e un aumento dei prezzi, gli italiani si trovano di fronte a una nuova sfida economica con l’arrivo dell’autunno. I prezzi in costante aumento continuano a colpire i bilanci delle famiglie italiane, mettendo a dura prova la loro stabilità finanziaria. Le associazioni dei consumatori stanno allertando sulle prospettive di ulteriori aumenti, che potrebbero rendere ancora più difficile la vita quotidiana delle famiglie.
Durante l’estate, i consumatori hanno dovuto fare i conti con l’aumento dei prezzi dei carburanti, che ha reso costose le vacanze e gli spostamenti. Oltre a questo, i costi legati alla villeggiatura, come l’affitto di lettini e ombrelloni o i pasti fuori casa, hanno ulteriormente pesato sui bilanci delle famiglie italiane. Ora, con l’autunno alle porte, i prezzi iniziano a salire in diversi settori, mettendo a rischio la stabilità finanziaria delle famiglie.
Il ritorno a scuola
Uno dei principali fattori di stress economico in questo periodo è rappresentato dalla spesa legata al ritorno a scuola. L’acquisto di libri di testo e materiali scolastici è un onere significativo per molte famiglie, e i costi associati a questa spesa si stanno ulteriormente accumulando.
Altri settori che stanno subendo o si prevede subiranno aumenti includono i trasporti pubblici, le bollette energetiche e i mutui. L’inflazione in Italia è cresciuta dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua, sebbene siano stati osservati rallentamenti rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, i prezzi del carrello della spesa e degli acquisti frequenti rimangono elevati, con un aumento del 9,6% per i beni alimentari e del 7% per gli acquisti quotidiani.
La comunicazione dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) sui prezzi del gas, attesa per oggi, potrebbe complicare ulteriormente la situazione, poiché i rincari nel settore energetico spesso portano ad aumenti generalizzati dei prezzi.
Assoutenti: “Stangata d’autunno”
Le associazioni dei consumatori sono all’erta, con Assoutenti che aveva già parlato di una “stangata d’autunno,” prevedendo un aumento di spesa di 1.600 euro tra settembre e dicembre. L’Onf (Osservatorio nazionale Federconsumatori) stima un incremento ancora più significativo, pari a 2.924,70 euro.
La situazione economica delle famiglie è resa ancor più difficile dalla diminuzione dei consumi, specialmente nel settore alimentare, e ciò ha un impatto anche sulle aziende e sull’economia italiana nel suo complesso. Gli aiuti statali sono limitati, e mentre i prezzi continuano a salire, i risparmi accumulati durante la pandemia si erodono.
Attesa la seconda manovra
La seconda manovra del Governo Meloni è attesa con grande interesse, poiché dovrebbe affrontare le richieste di vari settori, ma le risorse disponibili sono limitate, costringendo a fare scelte difficili. La premier sembra concentrata su tagli del cuneo fiscale, aumenti dei salari minimi e aiuti alle famiglie numerose, il che potrebbe significare che alcune richieste, come il ripristino del taglio alle accise sui carburanti, potrebbero rimanere senza risposta.
L’autunno si annuncia difficile per le famiglie italiane, con bollette più alte, costi scolastici in aumento e un carrello della spesa sempre più costoso. La situazione economica resta incerta, e le famiglie cercano di adattarsi, sperando in soluzioni e aiuti dal governo. La crescente pressione sui bilanci familiari rappresenta una sfida significativa per il futuro dell’economia italiana.
Prezzi dei carburanti in aumento: come incidono sul portafoglio dei consumatori
I prezzi dei carburanti sono saliti a livelli significativamente più alti, secondo i dati elaborati da Quotidiano Energia basati sui report dei gestori all’Osservaprezzi del Mimit, aggiornati alle 8 del 3 settembre. Questo aumento ha un impatto diretto sui consumatori italiani, che si trovano a fare i conti con costi sempre crescenti quando si tratta di riempire il serbatoio delle proprie auto.
Il prezzo medio praticato della benzina in modalità self-service è di 1,960
In particolare, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self-service è ora di 1,960 euro al litro, in aumento rispetto alla rilevazione precedente di 1,957 euro al litro. I diversi marchi offrono prezzi compresi tra 1,949 e 1,972 euro al litro, mentre i distributori senza logo praticano un prezzo di 1,949 euro al litro.
Per quanto riguarda il diesel self-service, il prezzo medio praticato è di 1,864 euro al litro, rispetto al dato precedente di 1,862 euro al litro. Le compagnie petrolifere offrono prezzi tra 1,854 e 1,880 euro al litro per il diesel, mentre i distributori senza logo praticano un prezzo di 1,855 euro al litro.
Per chi preferisce fare rifornimento presso distributori serviti, i costi aumentano ulteriormente. Per la benzina, il prezzo medio praticato è di 2,095 euro al litro, in leggero aumento rispetto al dato precedente di 2,094 euro al litro. Gli impianti con servizio colorato presentano prezzi compresi tra 2,029 e 2,165 euro al litro, mentre quelli senza logo offrono un prezzo di 2,002 euro al litro.
La media del diesel servito è di 2,002 euro al litro, rispetto a 2,001 euro al litro nella rilevazione precedente. I punti vendita delle compagnie hanno prezzi medi che variano tra 1,937 e 2,065 euro al litro, mentre i distributori senza logo praticano un prezzo di 1,908 euro al litro.
Questi aumenti dei prezzi dei carburanti possono avere un impatto significativo sul bilancio dei consumatori italiani, in particolare per coloro che dipendono dai trasporti personali o professionali. I costi più elevati del carburante si traducono in un aumento dei costi di vita, influenzando direttamente la spesa delle famiglie e mettendo sotto pressione i bilanci familiari
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