Le tensioni al confine tra Serbia e Kosovo sono salite alle stelle nelle ultime settimane, con gli Stati Uniti che hanno esortato Belgrado a ritirare le proprie forze dal confine dopo aver rilevato un rafforzamento militare serbo “senza precedenti”
Cosa è stato
Nei Balcani hanno fatto affari tutti e ancora oggi è così. Le ostilità tra le etnie non si sono mai sopite e il fenomeno migrazione ha alimentato ulteriormente le tensioni tra Serbia e Bosnia. Putin appoggia i Serbo Bosniaci e l’Unione Europea vede la Serbia come il collante necessario a tenere insieme i pezzi. Non differente la situazione in Kosovo dove la miniera di Trepča, il più grande polo minerario europeo, rappresenta il conflitto sotterraneo tra Serbia e Kosovo.
Pare sia anche un grandissimo deposito di residui di uranio impoverito ma non ne avremo mai la riprova, così come non sapremo neanche di cosa muoiono i minatori che ci lavorano. Eppure ho chiara in mente l’immagine di mezzi pesanti francesi entrare nella miniera ma nessuno, men che meno io, ha mai mosso un dito per fare chiarezza.
Fare chiarezza in Kosovo? In un posto dove il primo ben armato che ti passava vicino e decideva che eri antipatico ti sparava? Lì non erano spiritosi, vigeva il concetto di rivoluzione (copernicana) per cui si doveva tornare all’origine sostituendo i vertici con altri vertici.
E Così fu fatto.
Oggi stiamo pagando lo scotto di questa instabilità mai risolta, dopo il tentativo di tenere insieme i pezzi della Regione a suon di dollari. Se la situazione precipita siamo pronti a morire? Perchè in Kosovo a comandare la Kfor c’è il generale Ristuccia e molti soldati sono italiani.
La cronaca di oggi
Pristina – Questo aumento delle tensioni è stato innescato da scontri mortali in un monastero nel nord del Kosovo, segnando una delle più gravi escalation degli ultimi anni nella ex provincia separatista serba.
La Serbia ha schierato carri armati e artiglieria sofisticata alla frontiera con il Kosovo in risposta a questi scontri, suscitando preoccupazioni e richieste di de-escalation da parte degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha dichiarato che questo schieramento militare serbo è stato molto destabilizzante e ha chiesto alla Serbia di ritirare le sue forze dal confine.
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato ai giornalisti: “Stiamo monitorando un vasto dispiegamento militare serbo lungo il confine con il Kosovo. Questo include uno schieramento senza precedenti di artiglieria serba avanzata, carri armati, unità di fanteria meccanizzata”. Tuttavia, il motivo di questo rafforzamento rimane al momento poco chiaro.
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha telefonato al Presidente serbo Aleksandar Vucic per sollecitare “un’immediata de-escalation e un ritorno al dialogo”. Anche il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha espresso preoccupazione per le mobilitazioni militari serbe e ha sottolineato l’importanza del dialogo tra il Kosovo e la Serbia, facilitato dall’UE, come unica soluzione a lungo termine per garantire la stabilità nella regione.
Tuttavia, il leader serbo Vučić ha respinto le affermazioni secondo cui le forze del suo Paese erano in stato di allerta, non negando direttamente l’esistenza del recente rafforzamento. La situazione rimane quindi delicata e potenzialmente esplosiva.
Inoltre, quasi una settimana dopo gli scontri iniziali che hanno provocato la morte di un agente kosovaro e di tre uomini armati serbi, le relazioni tra i due Paesi restano tese. Questi eventi hanno portato in superficie anni di sfiducia e amarezza, minando ulteriormente le possibilità di dialogo sostenute da Bruxelles.
È importante notare che gli sviluppi recenti in Kosovo e Serbia hanno suscitato preoccupazione anche a livello internazionale. La NATO ha dichiarato di essere pronta ad aumentare la sua forza di pace in Kosovo in risposta alle crescenti tensioni, mentre i negoziati tra i leader del Kosovo e della Serbia, già a un punto morto, sembrano destinati a languire ulteriormente.
Intanto Albin Kurti ha aperto la II seduta del Consiglio Generale del Movimento VETËVENDOSJE!
Copertina: funerali del Sergente Afrim Bunjaku
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