La conferenza internazionale convocata dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi per affrontare la crisi umanitaria a Gaza ha visto il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh lanciare un appello urgente alla comunità internazionale
Necessità di pausa umanitaria
Con la presenza di leader e rappresentanti di tutto il mondo presso l’Eliseo, il presidente Macron ha invocato “nell’immediato” una pausa umanitaria e ha sottolineato la necessità di lavorare simultaneamente per un cessate il fuoco. La conferenza è stata definita “operativa”, con l’obiettivo di affrontare la crisi in corso, anche visto che, come sottolineato dal primo ministro palestinese, sono sei i bambini che perdono la vita ogni ora.
Assente il governo israeliano
Alla conferenza hanno preso parte diversi leader, tra cui i primi ministri di Grecia, Irlanda e Lussemburgo, i presidenti del Consiglio e della Commissione europea, il commissario generale di Unrwa, il capo degli Aiuti di emergenza dell’ONU e il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa. Tuttavia, il governo israeliano è stato assente, anche se il presidente francese si è impegnato a discutere la situazione con il primo ministro Benyamin Netanyahu successivamente.
Macron ha annunciato lo stanziamento di 80 milioni di euro supplementari in aiuti umanitari per le popolazioni palestinesi, portando il totale a 100 milioni per il 2023. L’incontro ha anche fornito l’opportunità di ricordare la sofferenza della popolazione palestinese di Gaza causata dalla guerra.
Denuncia delle violazioni del diritto umanitario
Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha denunciato il “silenzio internazionale sulle violazioni del diritto umanitario internazionale perpetrate da Israele” nel territorio palestinese. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha descritto la situazione della Striscia come “umanitariamente disastrosa”, mentre il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha parlato di un “incubo umanitario senza fine”.
La soluzione immediata proposta è garantire pause umanitarie per consentire ai civili di allontanarsi dalle ostilità e consentire l’ingresso degli aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah. Questo è stato considerato una “priorità” da Ursula von der Leyen. Tuttavia, Tajani ha sottolineato che non può esserci un cessate il fuoco finché Hamas continua a lanciare missili su Israele, evidenziando la preoccupazione per la popolazione civile israeliana.
Il diritto di Israele a difendersi e la condanna di Hamas
Sebbene il diritto di Israele a difendersi non sia messo in discussione, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l’essenzialità di riconoscere che Hamas non rappresenta l’intera popolazione palestinese. Ha enfatizzato l’imperativo di proteggere tutti i civili nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale.
Tajani ha aggiunto che Roma è pronta a fare la sua parte per i palestinesi. La nave militare Vulcano è già in viaggio verso le coste di Gaza, e l’Italia si impegna anche a curare i minori della Striscia negli ospedali italiani, in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti.
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