Un racconto narrato con le voci degli operatori e delle operatrici che hanno lavorato sul campo in supporto alle persone migranti ma anche alla popolazione italiana in condizioni di fragilità sociale negli ultimi 25 anni in Italia
Il prossimo giovedì 30 novembre alle ore 21:30, il Teatro LaClaque in Agorà – Fondazione Luzzati, teatro della Tosse, vico San Donato, Genova, sarà il palcoscenico di un evento straordinario: il reading musicale “Umanità in bilico”. L’iniziativa è presentata da Medici Senza Frontiere (MSF) e trae ispirazione dal libro omonimo, “Umanità in bilico. Medici Senza Frontiere in Italia, venticinque anni dalla parte degli esclusi”, pubblicato in occasione del ventiquattresimo anniversario dell’azione medico-umanitaria di MSF in Italia.
Il libro, edito da Infinito Edizioni e con una prefazione del giornalista e scrittore Marco Damilano, costituisce un affresco narrativo degli ultimi 25 anni di impegno di MSF in Italia. Un racconto che si snoda attraverso le voci degli uomini e delle donne che, sul campo, hanno lavorato incessantemente a sostegno delle persone migranti e della popolazione italiana in situazioni di vulnerabilità sociale.
L’evento, che si propone di condividere le sfide, i successi e i fallimenti dei progetti umanitari di MSF in Italia, sarà guidato dalla narrazione avvincente di Diego Coscia, affiancato da un ensemble musicale d’eccezione. La presenza di Enrico Balleari, medico e operatore umanitario MSF, Maria Norina Liccardo, operatrice umanitaria MSF e talentuosa musicista, contribuirà a impreziosire l’esperienza. A completare l’ensemble, ci saranno Gilson Silveira alle percussioni e Oreste Sandro Forestieri, virtuoso di flauti e corde.
Il reading, liberamente tratto dal libro di Giuseppe De Mola, offre uno sguardo approfondito su un quarto di secolo di interventi umanitari, dalla creazione dei primi ambulatori per stranieri senza permesso di soggiorno nel Sud Italia nel 1998, agli interventi negli insediamenti informali dei lavoratori agricoli stagionali, fino ai più recenti programmi durante la pandemia di Covid-19 in Lombardia e sulle navi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
L’ingresso all’evento è gratuito, ma è necessaria la prenotazione per garantire la propria partecipazione. Un’opportunità unica di immergersi nelle storie e nelle esperienze degli operatori umanitari che hanno dedicato la loro vita a portare assistenza a coloro che ne hanno più bisogno. Un’occasione per riflettere sulle sfide umane e sociali affrontate, celebrando al contempo un quarto di secolo di impegno di Medici Senza Frontiere in Italia.
Medici Senza Frontiere
MSF è un’organizzazione medico umanitaria internazionale indipendente che fornisce soccorso medico a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da conflitti armati, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dell’assistenza sanitaria. Oggi è impegnata in 74 paesi, tra cui l’Ucraina, l’Afghanistan, lo Yemen e tante altre emergenze più o meno dimenticate.
MSF in Italia
MSF lavora in Italia dal 1998, alternando progetti agli sbarchi, nei centri di accoglienza e negli insediamenti informali di diverse regioni, per fornire assistenza medica, umanitaria, psicologica e orientamento sociosanitario a rifugiati e migranti nel nostro paese, in collaborazione con le autorità italiane. Attualmente MSF gestisce a Palermo un ambulatorio interdisciplinare per la riabilitazione di migranti e rifugiati sopravvissuti a violenza intenzionale e tortura. Nel Mediterraneo Centrale MSF è impegnata in attività di ricerca e soccorso con la nave Geo Barents, nonché in Calabria, a Roccella Jonica, per offrire prima assistenza medica e psicologica in banchina. Nell’area di Ventimiglia, una clinica mobile offre alla popolazione migrante cure mediche, con un focus particolare sulla salute sessuale e riproduttiva della donna, orientamento sociosanitario e attività di promozione alla salute. A Palermo, Roma, Torino e Udine, grazie al contributo dei volontari, MSF gestisce degli sportelli per fornire assistenza sociosanitaria alla popolazione straniera e italiana in condizioni di marginalità.
L’autore
Giuseppe De Mola nasce nel 1967 a Bari, dove studia letteratura russa e inglese. Da anni lavora con l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere in Italia e all’estero (Yemen, Sudafrica, Sud Sudan, Etiopia, tra gli altri paesi). Nel 2012 è stata pubblicata la sua raccolta di racconti
Per MSF ha curato la pubblicazione dei rapporti Fuori campo (2016 e 2018).
È gradita la prenotazione a questo link.
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