Il 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese offre uno sguardo penetrante sulla complessa realtà italiana evidenzia una serie di sfide e dinamiche che caratterizzano la società italiana contemporanea
Lo Scenario generale
Il rapporto inizia con un’immagine affascinante: “Molte scie, nessuno sciame.” Questa metafora descrive la situazione attuale in cui il Paese sembra composto da molteplici percorsi individuali, ma manca di un movimento collettivo coordinato. L’Italia, celebrata come il “Paese delle mille meraviglie” quando vista da un’ottica privilegiata, rivela le sue arretratezze quando esaminata da vicino, evidenziando un disallineamento tra le promesse di inclusione e il deterioramento delle condizioni sociali di base.
Il declino della promozione sociale
Il rapporto sottolinea che il meccanismo di promozione e mobilità sociale, costruito nel corso dei decenni, mostra segni di usura. Mentre la società intraprende un percorso di cambiamento, sembra mancare una direzione chiara, con pochi traguardi condivisi. La crisi pandemica, la crisi energetica e ambientale, le tensioni geopolitiche, l’inflazione e altri fattori hanno esposto le necessità di medio periodo del Paese, mettendo a nudo la mancanza di strategie a lungo termine.
Le questioni cruciali
Il rapporto evidenzia diverse questioni chiave, tra cui la transizione digitale, la crisi ambientale, l’evoluzione demografica e l’importanza di politiche adeguate per affrontare tali sfide. La transizione digitale, pur diffondendosi, mette in luce le disparità di accesso e competenze, mentre la crisi ambientale evidenzia la necessità di investimenti per la sicurezza territoriale. La transizione demografica, con l’invecchiamento della popolazione, richiede approcci innovativi per garantire la sostenibilità a lungo termine.
Le politiche attuali
Il rapporto critica la gestione delle politiche sociali e economiche, sottolineando la mancanza di interventi significativi per le famiglie, i giovani e la sicurezza collettiva. Le misure appaiono spesso limitate a soluzioni superficiali, come la promessa di alloggi per studenti o la piantumazione di alberi per migliorare il decoro urbano. La gestione del debito pubblico, in un contesto di incertezza interna e internazionale, mette in evidenza la necessità di riconsiderare il ruolo del risparmio delle famiglie e delle imprese nel supportare lo sviluppo economico.
La nuova identità sociale
Il rapporto suggerisce che l’Italia sta attraversando una fase di transizione identitaria, sostituendo il modello di sviluppo degli anni ’60 con una prospettiva più individualista e orientata all’autonomia. Tuttavia, sorge il dubbio se questa libertà individuale possa tradursi in azioni collettive efficaci, dato il rischio di perdere la capacità di agire insieme per il bene comune.
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