Ora è ufficiale e lo dice il rapporto “Copernicus climate change”, il programma di monitoraggio europeo sul clima
Gli scienziati lo andavano dicendo da tempo. Ora è arrivata la conferma: il 2023 è stato l’anno più caldo dal 1850, con un aumento della temperatura media globale di quasi 1,5 gradi. È quanto si legge nel rapporto Copernicus climate change, il programma di monitoraggio europeo sul clima. Dobbiamo “decarbonizzare urgentemente la nostra economia” ha esortato Carlo Buontempo, direttore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus.
Il primato è di quelli che non si vorrebbe mai vincere: per quasi sei mesi, l’anno scorso le temperature sono state superiori di un grado e mezzo rispetto alle medie di un secolo fa, mentre a novembre, per due giorni, hanno superato i due gradi. L’ultimo mese dell’anno, a livello globale, è stato il dicembre più caldo degli ultimi due secoli, con una temperatura media di quasi 14 gradi. Due in più rispetto alle rilevazioni medie ottocentesche.
Anche le le temperature medie globali della superficie del mare “sono rimaste elevate in modo persistente e insolito, raggiungendo livelli record da aprile a dicembre”.
Alla base di questo record assolutamente fuori scala, si pone sicuramente anche l’influenza di El Niño, il fenomeno atmosferico di riscaldamento del Pacifico, che durerà ancora per alcuni mesi del 2024.
Contenere il riscaldamento climatico entro i due gradi e fare di tutto per riuscire a limitarlo a un grado e mezzo era il limite fissato negli accordi di Parigi. Obiettivo che ora, senza drastici cambiamenti nella nostra economia, sembra difficilissimo da raggiungere.