22 gruppi di narcotrafficanti che appartengono al crimine organizzato transnazionale sono stati dichiarati “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti”
L’Ecuador è nel caos, a un passo dalla guerra civile.
Il presidente, Daniel Noboa, ha dichiarato che il Paese è “in guerra” con le bande di narcotrafficanti che tengono in ostaggio oltre 130 membri del personale penitenziario e che hanno assaltato una stazione televisiva in diretta, in un’ondata di violenza che ha lasciato le strade della città deserte.
Nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo, un gruppo di uomini armati e incappucciati ha fatto irruzione in una stazione televisiva, la TC Television di Guayaquil, durante una trasmissione in diretta, e si vedono i giornalisti in ginocchio che implorano di non essere uccisi.
I video sui social media hanno mostrato una serie di attacchi brutali con autobombe e di omicidi di poliziotti per strada. Non esistono bilanci ufficiali, ma la polizia ecuadoriana ha confermato la morte di due agenti.
“Stiamo combattendo il narco-terrorismo”, ha dichiarato Noboa in un’intervista radiofonica, ordinando l’evacuazione immediata del Parlamento e di tutti gli uffici pubblici della capitale Quito.
L’ondata di violenza senza precedenti ha costretto il presidente ecuadoriano a emettere un decreto che dichiara lo “stato di emergenza” e identifica come “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti” ben 22 gruppi di narcotrafficanti che appartengono al crimine organizzato transnazionale. autorizzare le forze armate dell’Ecuador a “neutralizzare” le fazioni criminali “nel rispetto del diritto umanitario internazionale”.
Noboa, eletto a ottobre 2023 con la promessa di reprimere la criminalità violenta, lunedì ha dichiarato lo stato di emergenza di due mesi, in risposta alla violenza esplosa nelle carceri con il sequestro di guardie da parte dei detenuti, e dopo l’evasione di Adolfo Macías, alias Fito, boss del narcotraffico e leader della banda Los Choneros, scappato di prigione lo scorso fine settimana.
Attenzione, immagini forti che potrebbero urtare la vostra sensibilità
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.