Mar Rosso: le sfide del commercio internazionale per le imprese italiane

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Il commercio internazionale è un elemento cruciale per l’economia italiana, contribuendo in modo significativo alla crescita delle imprese del Paese. Tuttavia, di fronte alle sfide attuali, il panorama commerciale presenta una serie di ostacoli che richiedono interventi tempestivi e mirati per garantire la continuità delle attività aziendali e preservare la competitività sul mercato globale.

In particolare, uno dei maggiori problemi che le imprese italiane affrontano riguarda l’importazione di merci. Secondo le stime, il 16% delle importazioni italiane di beni in valore transita attraverso il Canale di Suez. Le interruzioni o i rallentamenti nell’operatività di questo vitale corridoio marittimo hanno un impatto significativo sulle imprese italiane, esponendole a rischi finanziari e operativi.

I settori più colpiti

Settori chiave come l’automotive, la moda e alcuni comparti dell’alimentare, tra cui riso, oli vegetali, tè e caffè, sono particolarmente colpiti dai ritardi e dalle riduzioni dei traffici marittimi via Suez. Queste interruzioni non solo compromettono le catene di approvvigionamento delle imprese, ma possono anche portare a penali finanziarie significative dovute alla mancata consegna delle merci in tempo.

Confcommercio ha sollevato l’allarme su questa situazione e ha proposto una serie di interventi mirati per affrontare le sfide attuali e garantire la continuità delle operazioni commerciali delle imprese italiane.

In primo luogo, è fondamentale ripristinare la sicurezza e la praticabilità della rotta attraverso il Canale di Suez. Questo richiede un coordinamento internazionale e un impegno congiunto per garantire che il transito delle merci attraverso questo corridoio marittimo cruciale avvenga in modo efficiente e sicuro.

Tuttavia, oltre agli interventi a livello infrastrutturale, sono necessarie misure immediate nel settore dei trasporti e della logistica per mitigare gli impatti negativi sulle imprese italiane. Confcommercio ha suggerito la sospensione del sistema di negoziazione delle emissioni (ETS) per i traffici destinati ai porti di trasbordo europei, come Gioia Tauro. Questo permetterebbe alle imprese di ridurre i costi operativi e affrontare più agevolmente le sfide attuali legate al trasporto marittimo.

Inoltre, è essenziale adottare misure che agevolino il transito dei mezzi pesanti attraverso i valichi alpini, come il Brennero. Deroghe alle limitazioni del transito possono contribuire a garantire un flusso più fluido delle merci e ridurre i ritardi nelle consegne.

Infine, per proteggere le imprese italiane dai rischi finanziari derivanti dai ritardi o dai mancati arrivi delle merci importate, è necessario predisporre forme di tutela contrattuale o coperture assicurative ad hoc. Questo fornirebbe alle imprese una maggiore sicurezza finanziaria e consentirebbe loro di gestire meglio le conseguenze dei disagi nel commercio internazionale.

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.

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