Liguria in Europa: facciamo il punto
Le elezioni Europee sono viste un po’ come una competizione elettorale di serie B. In realtà mai come in questa tornata le decisioni importanti saranno prese a Strasburgo e spesso influiranno sulla nostra quotidianità in maniera importante. Gli argomenti salienti, di cui peraltro i candidati parlano poco e quando lo fanno è per sommi capi, sono sicurezza, indipendenza energetica, flussi migratori, difesa, crisi economica, logistica e porti.
Partendo da casa nostra, la Liguria, il partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, su un totale di venti candidati del Collegio Nord Ovest, che comprende Liguria, Piemonte, Val d’Aosta e Lombardia, ha solamente due candidati liguri: Stefano Balleari e Antonella Tosi di Albenga. Tuttavia, tale distribuzione non rispecchia proporzionalmente la popolazione, con la Liguria che avrebbe dovuto avere tre candidati invece di due, secondo una divisione equa.
In Liguria, il partito di Giorgia Meloni soffre da sempre segni di nanismo politico. Probabilmente per la presenza delle liste civiche del Presidente Giovanni Toti e del Sindaco Marco Bucci, Fratelli d’Italia fatica ad emergere e a rinnovare il proprio parterre politico, mancando l’introduzione di volti nuovi e il sostegno alle competenze già presenti.
L’entrata in gioco delle donne, favorita dalla legge sulla parità di genere, ha portato nuove figure come Simona Ferro, Veronica Russo e Alessandra Bianchi, mentre altre nomine sono avvenute per “intervento dall’alto”, come nel caso di Augusto Sartori e Massimo Nicolò. Tuttavia, senza tali opportunità, molti di loro sarebbero rimasti ai margini della scena politica.
Nel contesto delle elezioni europee, Stefano Balleari emerge come un candidato ben noto, con una presenza consolidata nel Consiglio comunale e regionale. Tuttavia, di Europa ha, per adesso, parlato poco, nonostante la lunga campagna elettorale, e vedremo in futuro quali saranno le sue competenze specifiche in materia europea.
Dall’altra parte, Antonella Tosi si presenta come una figura poco nota, con un breve impegno politico passato e un ruolo attuale di insegnante. La sua improvvisa candidatura solleva interrogativi sulla sua preparazione nel merito delle europee e sulle probabilità di successo, considerando anche le (presumiamo) limitate risorse finanziarie a sua disposizione.
La sua partecipazione alle elezioni europee qualche dubbio lo solleva, con l’ipotesi più probabile che il prossimo confronto dell’8 e 9 giugno sia più che altro la preparazione alle future regionali liguri.
In questa intricata danza politica, resta da determinare chi sarà il migliore a emergere vittorioso. Ma la vera domanda rimane: chi sarà in grado di portare avanti le vere esigenze e aspirazioni della Liguria e dei suoi cittadini? La risposta, come sempre, verrà dal voto.
Circoscrizione Italia Nord Occidentale
Il PD punta su Cecilia Strada, figlia di Gino Strada fondatore di Emergency. Le intenzioni di una candidatura del genere appaiono evidenti e in direzione contraria alle politiche adottate dal partito Democratico con Marco Minniti, l’ex ministro dell’Interno che nel 2018 si candidò a segretario del partito, e adesso ricopre la carica di presidente di Med-Or, l’ente che si occupa di difesa e sicurezza. Una bella giravolta.
Numero due, in cerca di rielezione,Brando Benifei, già a Bruxelles e politico di grande esperienza in Europa.
Altra candidatura interessante è quella di Cristina Lodi, genovese, ex consigliera comunale del PD, adesso in Azione, che cerca lo spazio che nel suo ex partito non ha avuto. Ben radicata sul territorio genovese potrebbe anche raggiungere un buon risultato.
Una corsa elettorale di personaggi eclettici
Con l’avvicinarsi delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, l’Italia si prepara a un confronto politico animato da una varietà di personaggi che spaziano dai critici d’arte ai militari, dai giornalisti agli ex sindaci, offrendo un quadro ricco di sfumature e peculiarità tutte italiche, in attesa che qualcuno decida anche di parlare di argomenti inerenti la politica europea e il futuribile ruolo dell’Italia.
Uno dei nomi che emerge è quello di Vittorio Sgarbi, candidato con Fratelli d’Italia. Dopo le dimissioni da sottosegretario alla Cultura, Sgarbi ha deciso di candidarsi come indipendente con il partito di Giorgia Meloni, portando con sé una lunga esperienza politica e una base di votanti apparentemente solida.
Altri personaggi di rilievo includono il generale Roberto Vannacci, candidato per la Lega in tutta Italia e capolista in Italia centrale, scelto personalmente da Matteo Salvini nonostante i malumori nel suo partito. La sua presenza nella corsa elettorale aggiunge un’ulteriore dimensione alla già complessa dinamica politica italiana.
Nel panorama delle candidature emergono anche figure come Ilaria Salis, insegnante e militante antifascista attualmente detenuta in Ungheria, proposta dai leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. La sua candidatura suscita interrogativi sul significato politico e sull’effetto che potrebbe avere sulla scena europea.
Altro nome importante è quello del Capitano Ultimo, Sergio De Caprio, il generale dei Carabinieri noto per avere arrestato il boss mafioso Totò Riina. De Caprio è stato arruolato da “Libertà”, il listone creato dal sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca.
Il quadro delle candidature è completato da una serie di nomi provenienti da diverse esperienze e background. Dalle liste del PD con Lucia Annunziata e Cecilia Strada, fino al Movimento 5 Stelle con l’ex calciatrice Carolina Morace, passando per gli ex sindaci come Ignazio Marino, Mimmo Lucano e Leoluca Orlando, il panorama politico italiano si arricchisce di una variegata gamma di voci e prospettive.
In un contesto politico così diversificato, le elezioni europee del 2024 promettono di essere un’importante occasione per il confronto e il dibattito democratico, con i cittadini italiani chiamati a esprimere le proprie preferenze su una vasta gamma di candidati e idee.
Le strategie
I principali partiti stanno delineando le loro strategie e nominando i loro candidati principali per le diverse circoscrizioni del paese.
Il Partito Democratico, dopo un processo decisionale travagliato, presenta Elly Schlein come candidata capolista in due circoscrizioni, Centro e Isole, mentre Stefano Bonaccini, Cecilia Strada e Lucia Annunziata guideranno le liste in altre tre circoscrizioni. Brando Benifei viene confermato come capo-delegato uscente al Parlamento Europeo, mentre diversi eurodeputati occupano posizioni di spicco nelle liste.
Forza Italia propone il nome del segretario Antonio Tajani come candidato capolista in tutte le circoscrizioni, ad eccezione delle Isole, dove Caterina Chinnici rappresenterà il partito. Nel frattempo, la Lega conferma l’assenza del segretario Matteo Salvini, optando invece per il generale Roberto Vannacci come capolista in diverse circoscrizioni, insieme ad altri eurodeputati uscenti.
Il Movimento 5 Stelle non include il suo leader Giuseppe Conte nelle liste dei candidati, mentre due eurodeputate uscenti, Sabrina Pignedoli (Nord-est) e Maria Angela Danzì (Nord-ovest) si uniscono come capoliste a tre nuovi nomi, Carolina Morace (Centro), Pasquale Tridico (Sud) e Giuseppe Antoci (Isole).
.Alleanza Verdi Sinistra conferma Ilaria Salis come capolista nella circoscrizione Nord-ovest e Domenico Lucano, noto come “Mimmo”, in quattro circoscrizioni, tra cui quella Sud.
Interessante è la divisione del Terzo Polo, con Italia Viva e +Europa che formano la lista “Stati Uniti d’Europa” e Azione che si presenta per conto proprio. Emma Bonino e Matteo Renzi si candidano, mentre Carlo Calenda annuncia la sua candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni, tranne una, quella Nord-Ovest, dove darà la precedenza all’ex-ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
La lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro, capolista in tutte le circoscrizioni tranne in quella Nord-est e Libertà di Cateno De Luca aggiungono ulteriori sfumature alla competizione politica.
Nord-Ovest: rigettate nove liste, inclusa “Pace Terra Dignità” di Michele Santoro
Le elezioni europee nel Nord-Ovest si preparano a una competizione agguerrita, ma alcune liste non sono state ammesse. Tra queste, spicca “Pace Terra Dignità”, la lista presentata da Michele Santoro, che si è vista esclusa insieme ad altre otto.
La lista “Pace Terra Dignità”, composta da 20 candidati, molti illustri, tra i quali l’attore Paolo Rossi e lo scrittore moldavo Nicolai Lilin, con lo stesso Santoro in cima alla lista.
Ma “Pace Terra Dignità” non è stata l’unica vittima di questa esclusione. Altre otto liste hanno subito la stessa sorte, tra queste Forza Nuova, e Pirati, legata al Partito Pirati Europeo. Anche Italia dei Diritti – De Pierro, Alternativa Popolare con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi in testa, e il Partito Animalista – Italexit hanno dovuto fare i conti con il rigetto della loro candidatura.
Stessa sorte per la lista Pensioni e Lavoro, che si era presentata con sole tre firme, ben al di sotto delle 15.000 richieste minime.
Anche Democrazia Sovrana e Popolare e Parlamentare Indipendente di Lamberto Roberti hanno subito lo stesso destino, con la seconda che si era presentata addirittura senza firme né altri candidati.
Gli aggiornamenti
Su cosa fare in Europa ha le idee chiare, parrebbe, Raffaella Paita (Iv): “La nostra idea di Stati Uniti d’Europa è invece chiara a tutti: politiche di sviluppo e per le infrastrutture, strategia industriale e meno ideologia nelle politiche ambientali. Nel frattempo, a proposito di ambiguità e di riformismo, non abbiamo ancora capito se il Pd fermerà o meno per i referendum contro il Jobs act, una legge che ha creato posti di lavoro e stabilità”.
Su X Matteo Renzi ha twittato: “”Il JobsAct, Industria 4.0, la riduzione delle tasse (Irap costo del lavoro), i veri 80 euro: le nostre misure hanno creato occupazione e aumentato i salari. Oggi la Cgil e i Cinque Stelle vogliono cancellarle con un referendum. Il Pd di allora votò quelle riforme. Il Pd di oggi sta con Cgil e Landini. Domando ai riformisti: ma che ci fate ancora là dentro? Stanno cambiando posizione su tutto. Venite con noi a costruire la casa dei riformisti. A costruire gli Stati Uniti d’Europa”.
I parenti più o meno illustri e politici d’antan in corsa per un posto a Strasburgo
Partiamo con Luigi Grillo, ex pezzo da 90 della Dc e poi di Forza Italia nel Levante ligure, che ha avuto l’ok da Antonio Tajani e si appresta, a 81 anni, a eguagliare il primato di Ciriaco De Mita che nel 2009 fu candidato alle europee con l’Udc.
E sempre nell’ambito dei politici “d’epoca”, Alleanza Verdi e Sinistra ha in lista l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino.
Nelle curiosità, che rendono la politica italiana particolarmente fluida, Emma Bonino leader del fu Partito Radicale, nemico acerrimo della partitocrazia, ha voluto in lista Sandra Lonardo in Mastella, eroina della partitocrazia familiare con suo marito Clemente.
L’esempio di come le cose cambino con i tempi, è la candidatura in FdI di Giovanna Giolitti, pronipote di Giovanni Giolitti, che dal 1924 fu convinto oppositore del fascismo.
Alessandro Ciriani, candidato con Fratelli d’Italia, è fratello di Luca, ministro dei Rapporti con il Parlamento.
Giovanni Crosetto, che compare nella stessa lista, è il nipote di Guido, ex ministro della Difesa. Jacopo Ferri, oltre ad essere figlio dell’ex ministro dei Lavori Pubblici Enrico, è anche fratello di Cosimo, ex sottosegretario alla Giustizia.
Maria Chiara Fazio, candidata di Forza Italia, è la figlia dell’ex governatore di Banca d’Italia Antonio Fazio.
Marcello Pittella, candidato con Azione, già presidente della Regione Basilicata, è il fratello di Gianni, europarlamentare di lunga data, entrambi figli dell’ex senatore socialista Domenico Pittella.
Maddalena Morgante, deputata di Fratelli d’Italia, ora in lizza per un posto a Strasburgo, è la moglie del vicepresidente della Confindustria, Alberto Marenghi. Maria Chiara Fazio, candidata di Forza Italia, è la figlia di Antonio, ex governatore di Banca d’Italia.
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