Arcelor Mittal, Bucci: “Tutte le altre aree che non servono alla produzione dell’acciaio devono dare comunque lavoro ad altre persone grazie altre attività”
Genova – Sulla questione Ex Ilva Bucci fa capire che nei prossimo 5 anni l’acciaieria non dovrà essere un possibile problema ma una spinta per tutta la città. “Abbiamo bisogno che Acciaierie d’Italia prenda delle decisioni chiare”, così il primo cittadini a margine della presentazione del tavolo permanente con i sindacati sui cantieri dei progetti finanziati dal Pnrr.
Il riferimento era nel merito delle proteste scoppiate all’interno dello stabilimento Ilva di Cornigliano, legate a sicurezza e investimenti. “Il tema sta venendo a galla – aggiunge – stiamo lavorando con l’azienda e ho incontrato il presidente Bernabè la settimana scorsa, gli abbiamo detto quali sono i problemi che devono essere risolti velocemente”.
Marco Bucci sottolinea che “i piani di azione che suggeriamo non riguardano solo il potenziale riutilizzo delle aree ma anche gli investimenti che devono essere fatti sullo stabilimento. L’ex Ilva del futuro deve avere quattro caratteristiche: lo stabilimento di Cornigliano deve essere un’azienda ecosostenibile, cioè che non inquina, deve produrre un acciaio di altissima qualità, molto richiesto dal mercato, e deve dare lavoro a tutte le persone che servono per la produzione dell’acciaio”.
Il tema dell’occupazione e dello sfruttamento delle aree e’ importante per il sindaco di Genova: “Tutte le altre aree che non servono alla produzione dell’acciaio devono dare comunque lavoro ad altre persone grazie altre attività – conclude – ma tutta quell’area da 1,2 milioni di metri quadri deve avere 2.200-2.500 lavoratori, questo è il nostro obiettivo, Genova ha bisogno di posti di lavoro e che tutte le aree, soprattutto quelle portuali, abbiano una ricaduta economica e occupazionale.
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