“Nel conteggio del VII Ponente ci sono almeno 400 schede rosa in meno rispetto a quelle azzurre”
Genova – Abbiamo la memoria corta, così corta da non ricordare che un esponente di Forza Italia entrò nella squadra di governo di Marta Vincenzi. E se qualcuno si prende la briga di andare a controllare, troverà un bell’articolo di Fabrizio Graffione su “Il Giornale” che iniziava così: “Un mese fa era seduto a fianco di Stefania Craxi e ce l’aveva con la persecuzione delle ‘toghe rosse’ contro il Cavaliere. Una settimana fa si è adagiato davanti alla scrivania del sindaco Marta Vincenzi. Lunedì si è gustato su Rai Tre il ‘Trasformista’ con Barbareschi. Ieri ha stracciato la ‘tessera numero 2’ di Forza Italia, acquisita nel 1994 come ‘cofondatore genovese’. Ha quindi rassegnato le dimissioni dal Pdl (con un semplice sms al coordinatore Bornacin) e da presidente del municipio Medio Levante. Infine si è accomodato sulla poltrona di assessore nella giunta di centrosinistra, ma ‘è stata una decisione ponderata’. Pasquale Ottonello, classe 1950, da Masone, ex sindacalista Uil, ex craxiano di ferro, ex socialista, ex forzista, ex pidiellino, è il nuovo asso nella manica del ‘rinnovamento’ nella giunta Vincenzi a Tursi che dall’anno scorso non gode più dell’appogio di Rifondazione”.
Questo per dire che certe battute, da alcuni rubricate come tali, per i più attenti non sono poi così da sottovalutare, perchè tutto è possibile, soprattutto in tempi di elezioni dove succedono cose al limite del surreale.
Memoria corta dicevo, perchè alla fine tutto questo caos delle schede lette male, annullate peggio, dei fonogrammi con errori e dei verbali lasciati in bianco, finirà nel dimenticatoio delle ferie e delle grandi opere da iniziare. La cosa che tiene basso il livello di questa storia di recriminazioni elettorali è che non è causata da brogli, che alzerebbe almeno il livello della cronaca giudiziaria, ma da inesattezze, incapacità, ignoranza delle norme, incapacità e inesperienza. Un mix fatale che ha portato al riconteggio di una parte delle schede e ha sancito che Forza Italia non ha un solo consigliere bensì due.
Qualcuno dirà “vabbè fanno parte della stessa coalizione, poco cambia”. Non è così. Con due eletti, Forza Italia acquisisce un peso differente, la distribuzione democratica dei consiglieri cambia, perchè l’UDC è un partito differente da Forza Italia, e soprattutto vanifica, ma questo è quasi gossip, il tono canzonatorio con cui Toti si è rivolto al suo ex partito, augurandogli di continuare su quella strada. Che facendo ironia, dovrebbe essere quella dei 3 consiglieri. Ma ripeto, è ironia.
Ma se il risultato che sancisce Marco Bucci nuovo Sindaco di Genova è talmente eclatante da non essere messo in discussione, la questione è diversa per almeno un municipio, il VII Ponente, dove Guido Barbazza ha vinto di strettissima misura su Claudio Chiarotti.
Sperando che sia ben chiaro a tutti che in questa vicenda la contrapposizione delle fazioni centro sinistra – centro destra non è l’argomento giusto per stare nel merito, i cento voti di differenza con cui è stata sancita la vittoria di Barbazza potrebbero salire a 300, oppure un riconteggio potrebbe ribaltare la situazione, come in una famosa sit com culinaria. Tra le altre cose, per sancire definitivamente che il problema di questi risultati elettorali è trasversale, persino Fabio Ariotti, giovane e attivo politico leghista del ponente non si è ritrovato conteggiato il suo voto.
Abbiamo chiamato Claudio Chiarotti per avere il suo punto di vista sulla vicenda e per sapere se intenderà chiedere il riconteggio delle schede.
“Bisogna far chiarezza – ha detto -, perchè è palese che qualcosa non abbia funzionato. Se fossero 2.000 i voti di differenza ci sarebbe poco da protestare. Ma quando la distanza è lo 0,5%, cioè 100 voti su 20mila, qualche dubbio viene”.
Ma è vero che ci sono persone che hanno preso solo la scheda azzurra per l’elezione del Sindaco?
R: “Sì, questo ve lo posso garantire. Le schede rosa del municipio sono 400 in meno rispetto a quelle del Comune, cosa che non è mai successa. La spiegazione è che se un elettore è andato al seggio chiedendo di poter votare solo per il Comune, e oltre a quelle dei referendum non gli è stata data neppure quella per il Municipio, il pasticcio è fatto e spiegherebbe le 400 schede in meno. In un caso, una signora è entrata, ha chiesto di votare solo per il Comune, la scrutatrice le ha detto: “Ma signora, anche per il Municipio o solo per il Comune? La signora ha poi chiesto se il Municipio è la circoscrizione e a quel punto ha chiesto anche la scheda rosa”.
Cosa si dovrebbe fare in questa situazione?
R: “In uno stato democratico si dovrebbe rifare almeno la votazione sui municipi. Ho notizia che sono state aperte delle schede che in questa fase non si possono ricontare se non con l’autorizzazione del Ministero, ma dai fonogrammi e dai verbali non si poteva tirare fuori la proclamazione e hanno dovuto fare così. In un Paese serio, per sgombrare il campo dagli equivoci, si fa un corso ai presidenti di seggio e li si mette in condizione di saper cosa fare, e si rifà la votazione per arrivare a un risultato certo. Bisogna togliere questo alone di incertezza perchè errori del genere non si sono mai visti. Perchè l’altro problema è la necessità di dimostrare serietà nei confronti di chi è andato a votare, bisogna far capire ai cittadini, che siano di destra o di sinistra, che il loro voto è rispettato e che sia servito a qualcosa, perchè altrimenti la prossima volta l’astensione potrebbe aumentare ancora”.
Ma lei è ancora in carica?
R: “Io sono ancora in carica anche se martedì ho sgomberato tutto, però non ho autorità per fare qualcosa. A me 5 anni fa la proclamazione è arrivata il giorno dopo, io non credo che a Guido Barbazza sia arrivata. In questa condizione di stallo credo che anche Guido, che conosco da anni, non sia poi così soddisfatto. Se nel riconteggio la differenza dei voti salisse a 1.000 lui sarebbe maggiormente legittimato e riuscirebbe a lavorare con maggiore spinta. Io sto facendo le procedure per tornare al mio lavoro, e stamattina ho già fatto le visite mediche”.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.