Comitato europeo delle Regioni: Apostolos Tzitzikostas lascia il posto al suo vice, Vasco Cordero

Così il nuovo Presidente: “In pandemia e in guerra, le Regioni d’Europa sono state all’altezza della situazione difendendo i valori della solidarietà”

Bruxelles – Avvicendamento alla presidenza del  Comitato europeo delle regioni (CdR), l’istituzione che dà  voce agli enti locali e regionali di tutta l’Unione europea e fa da consulente per quelle nuove leggi che avranno un impatto sui territori.

Il saluto di Tzitzikostas

Oggi Apostolos Tzitzikostas lascia l’incarico. A prendere il suo posto, come è consuetudine, è stato il suo vice, Vasco Cordero, eletto per acclamazione in seduta plenaria. Il portoghese Cordero è il primo Presidente “d’oltremare” essendo originario delle isole Azzorre.
E non è l’unica novità di questo insediamento. Stamattina, nel corso della cerimonia di saluto del suo omologo uscente, alla quale per la prima volta ha partecipato anche la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, è stato piantato un ulivo in un vaso nell’atrio del palazzo del Comitato. L’ulivo della democrazia, così lo ha chiamato Tzitzikostas, è il simbolo della forza dell’Unione europea e l’albero secolare che unisce la fascia mediterranea dell’Unione, dal Portogallo alla Grecia.

Il discorso di insediamento di Cordero

“In pandemia e in guerra, le Regioni d’Europa sono state all’altezza della situazione difendendo i valori della solidarietà, così che dopo la tempesta ci sia ancora un futuro”.
È iniziato così il discorso del neo eletto presidente portoghese che resterà in carica per i prossimi due anni e mezzo.
Poi, circa l’Ucraina, ha detto che “l’Europa aiuterà il popolo ucraino anche nella ricostruzione. E infatti domani verrà votata una mozione che determinerà la quantità e i termini degli interventi per la ricostruzione del Paese”.

Quindi Cordero ha dichiarato che si concentrerà sulla politica di coesione, sulla democrazia, sul Green deal e sull’emergenza climatica. Quanto al ruolo delle regioni , invece, ha sottolineato che sono da sempre “in prima linea per un’Europa più forte e più giusta, per un Europa della libertà, della tolleranza, e per lo stato di diritto”.
“Supereremo le difficoltà anche battendoci per un Europa  più giusta per tutti”, ha aggiunto chiarendo che sul divario di genere la Commissione europea ha stabilito al 2025 il cosiddetto traguardo dell’uguaglianza.

Infine, sempre presentando quelle che saranno le priorità del suo mandato, ha detto che “l’indebolimento della politica di coesione nel futuro quadro finanziario pluriennale post 2027 è un rischio che non deve e non può essere trascurato. Il Comitato delle regioni deve quindi mantenere la propria posizione nella difesa di una politica che ha ancora molto da dare per realizzare l’intenzione di non lasciare indietro nessuno. Che è poi l’ideale stesso dell’Unione.
“Un’Europa che costruisca ponti e non muri e utilizzi la politica di coesione come pilastro” e  le sue risorse non come un tesoretto da cui attingere nel corso delle emergenze come la pandemia o l’emergenza dei profughi ucraini.

Infine, standing ovation per il neo eletto presidente e foto di famiglia.

Simona Tarzia da Bruxelles per il programma Erasmus+ organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Liguria

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.