Grifo batte Drago, e la scelta privata vince su quella pubblica
Genova – Da due anni a questa parte, purtroppo, la Regione Liguria ha dato il via a un percorso di privatizzazione del Servizio, iniziando dal ponente ligure e affidando parte di esso al soggetto privato. Operazione che si traduce in un esborso di 33 milioni di euro per nove anni per il solo ponente ligure, destinato al raddoppio appena sarà reso indispensabile privatizzare anche quella parte che ancora oggi è svolta dai VVF sul resto della Regione. Diciamo questo perché le nostre denunce risalgono addirittura al 2014, quando la carenza di mezzi e uomini del Reparto Volo VVF della Liguria cominciò a mettere in crisi la collaborazione ultratrentennale tra Regione e Vigili del Fuoco.
In una nota USB dei Vigili del Fuoco sottolinea che “da 15 giorni, il Reparto Volo VVF Liguria è di fatto inoperativo e ciò è dovuto a inconvenienti di volo, fortunatamente senza gravi conseguenze per i lavoratori, eventi che hanno messo a nudo le difficoltà del Ministero dell’Interno nel mantenere gli accordi presi con la Regione Liguria nell’ultima Convenzione vigente, cioè garantire il Servizio di elisoccorso tutti i fine settimana dell’anno. Sono ormai parecchi anni che una manciata di lavoratori subisce il “peso” di garantire il servizio sottoscritto dal loro datore di lavoro (Ministero Interno) ed è più che normale e accettabile che incorrano nella casistica di errore. Urge a questo punto un’immediata “iniezione” di risorse preparate e pronte all’impiego”.
Difendiamo i lavoratori e il Servizio perché riteniamo inaccettabile che un ente dello Stato, preposto al Soccorso Pubblico in alluvioni, calamità, incendi, incidenti gravi, che dispone di più di 70 velivoli sul territorio italiano, non sia in grado di mantenere gli accordi presi.
Da sempre riteniamo che difendere il Servizio Pubblico sia necessario poiché meno dispendioso: la privatizzazione non è la risposta, anzi ridurrebbe non i costi ma esclusivamente efficacia e professionalità.
Sarebbe ora che il Dipartimento prendesse coscienza e facesse le necessarie modifiche normative affinché l’elisoccorso entri a fare parte della quotidianità, inserendo definitivamente la cooperazione tra enti pubblici centrali, VVF e sanitari, unica soluzione al fine di ottimizzare le economie dello Stato e migliorare il servizio. In caso contrario, sorge il sospetto che Dipartimento e aziende private del settore, le sette sorelle, siano complici di un sistema che sta divorando la spesa pubblica del settore.
Regione Liguria in una nota nel merito del servizio di Elisoccorso dichiara che : ” A partire da domani, venerdì 1 luglio 2022, sarà attivo il servizio di elisoccorso regionale H24, così come previsto dalla Convenzione per la fornitura del servizio di elisoccorso stipulata con Airgreen S.r.l. che ha validità fino al 16 giugno 2029. Come già avviene per l’elisoccorso diurno, anche il servizio notturno è gestito dalla Centrale Operativa Genova Soccorso.
“Si tratta – ha affermato il Presidente e assessore alla sanità di Regione Liguria Giovanni Toti – di un servizio che garantisce una maggiore sicurezza per i cittadini, visto che sarà disponibile anche in orario notturno l’intervento dell’elisoccorso in tutto il territorio ligure. Il prossimo passo sarà la realizzazione della nuova elisuperficie, già finanziata, che migliorerà ulteriormente le prestazioni ”.
La base operativa rimane la stessa del servizio diurno ed è situata nell’aeroporto di Albenga Riviera Airport, mentre l’atterraggio notturno è temporaneamente individuato nell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, in attesa della nuova elisuperficie.
Il mezzo utilizzato è l’elicottero denominato “GRIFO” del Servizio di Emergenza Sanitaria 118 della Liguria: sarà attivo sia di giorno, sia di notte. Al fine di rendere più puntuale e distribuito il servizio di elisoccorso nel territorio ligure, sono state individuate e verificate diverse piazzole di atterraggio notturno utilizzabili in caso di necessità.
Il servizio di elisoccorso della Regione Liguria va ad aggiungersi a quelli già presenti in altre regioni, in particolare quelle limitrofe, quali Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, con le quali sarà possibile operare in sinergia in caso di necessità.
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