Così il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento: “Si può lavorare bene anche da opposizione”
Roma – In maggioranza “finora abbiamo preso tanti schiaffoni, possiamo lavorare benissimo anche dall’opposizione”. Non le manda a dire Gianluca Castaldi, senatore M5S e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento che si toglie qualche sassolino dalle scarpe in vista del faccia a faccia Draghi-Conte slittato a domani dopo la tragedia della Marmolada.
“A conti fatti, essendo una Repubblica parlamentare, se il Movimento 5 Stelle dovesse uscire Draghi i numeri li ha”. Continua lasciando trapelare che non c’è grande intesa tra alleati: “Scaricare sempre su di noi la responsabilità della crisi non mi sembra corretto. Ai tempi del Conte II, quando Renzi ci picconava, non mi sembra che il Pd abbia lanciato ultimatum”, spiega.
Prima dell’incontro con Draghi, Conte “si confronterà con il Consiglio nazionale” e dal vertice grillino “riporterà le varie posizioni”. Poi “starà a lui trarne le conclusioni. Noi dobbiamo difendere alcune misure, vediamo se ci sarà il sostegno delle altre forze politiche in questa difesa”, dice ancora Castaldi facendo riferimento al reddito di cittadinanza e al Superbonus, due misure che hanno creato non poche fibrillazioni alla maggioranza di governo.
Anche la Lega “e altri del centrodestra hanno votato a volte diversamente rispetto al governo e nessuno fa polemiche” dice aggiungendo che “ora dobbiamo ottenere il rispetto che meritiamo. Il rispetto per noi significa continuare a sostenere misure che aiutino la cittadinanza. Altrimenti non ha alcun senso stare al governo”. Quindi sull’uscita del M5S chiarisce che a decidere “sarà il presidente. Io sono del parere che possiamo lavorare bene anche dall’altra parte della barricata, senza problemi” e “non serve nemmeno l’appoggio esterno. I numeri parlamentari il governo li ha. Possiamo lavorare sia in maggioranza che all’opposizione”.
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