L’equilibrio europeo passa attraverso i Balcani occidentali
Priština – I Balcani occidentali sono ormai da mesi al centro dell’agenda della Nato. Ulteriore conferma è arrivata oggi dal vicesegretario generale della Nato Mircea Geoana, in visita a Pristina alla guida di una delegazione atlantica.
La Nato, ha aggiunto il vicesegretario, “è impegnata da decenni per la pace e la stabilità nei Balcani occidentali”, sottolineando che grazie alla missione Kfor si è riusciti a mantenere capace nella regione.
In linea con il mandato della risoluzione 1244 adottata nel 1999 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – ha osservato Geoana – la Kfor garantisce un ambiente sicuro e libertà di movimento a beneficio di tutti e “continua a svolgere il suo mandato lavorando in stretta collaborazione con una serie di attori, tra cui le Nazioni Unite (Unmik), la missione dell’Unione europea per lo stato di diritto (Eulex), le organizzazioni di sicurezza in Kosovo e le Forze armate della Serbia”.
Geoana ha detto al tempo stesso che la Nato sostiene pienamente il processo di normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, poiché il dialogo fra Belgrado e Pristina facilitato dalla Ue è l’unica piattaforma per trovare una soluzione che rispetti i diritti di tutte le comunità, e porti a una pace duratura.
“La brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha ancora detto Geoana, ha cambiato radicalmente l’architettura di sicurezza europea, e la Nato rimane fortemente impegnata a favore di un ambiente sicuro e protetto, e di una più ampia stabilità nei Balcani occidentali.
Incontro con la Presidente del Kosovo Vjosa Osmani
Il vicesegretario generale ha incontrato a Pristina la Presidente del Kosovo Vjosa Osmani, Goran Rakic, leader di Srpska Lista, il maggior partito della comunità serba in Kosovo, gli ambasciatori dei trenta Paesi alleati nella Nato e quelli di Paesi partner contributori della Kfor. Ha avuto quindi un colloquio con il comandante di Kfor, il generale ungherese Ferenc Kajari, e con il direttore del gruppo consultivo e di collegamento della Nato in Kosovo, generale Joachim Hoppe, presenti anche i capi missione di Unmik e Eulex. La presidente Osmani ha ribadito la ferma intenzione del Kosovo di integrarsi in Nato e Ue, a fronte del crescente pericolo a suo avviso di una sempre maggiore influenza russa nella regione.
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