La frase attribuita al Guicciardini, “Franza o Spagna purché se magna”, oggi è straordinariamente attuale
Bologna – La svolta progressista di Casini fu la sua elezione nel 2018 con il Partito Democratico allora guidato da Matteo Renzi. Poi, però, forse ripensandoci un po’, era passato con un altro gruppo parlamentare.
Pierferdinando Casini, doroteo nella prima Repubblica, poi a lungo sostenitore di Berlusconi, ha dimostrato una grande flessibilità politica e soprattutto capacità di adattamento nel cambiare pelle e anche vocazione. E così il PD dei Letta lo candida per le politiche 2022 al seggio uninominale di Bologna per il Senato dando un segnale di rinnovamento forte
Enrico Letta ha voluto spiegare agli elettori che “la voce di Casini potrebbe dare un contributo importante e utile ad allargare il sostegno intorno a noi e a rendere più efficace il nostro compito a tutela della Costituzione, contro ogni torsione presidenzialista”.
La scelta non era ben vista dalla base del Pd bolognese, con il circolo Gramsci che aveva scritto a Letta chiedendogli di “non ripetere l’errore fatto da Renzi”. Ma si sa, Gramsci è morto.
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