Calenda contro Bonino a Roma, Renzi – Berlusconi a Milano
Magie del Rosatellum, legge elettorale che assegna il 37% dei seggi con un sistema maggioritario a turno unico in collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato, secondo il sistema noto come uninominale secco. Vince chi prende un voto in più.
L’immagine del leader di Forza Italia che sale le scale del quartier generale del Pd per firmare il Patto del Nazareno è di sette anni fa. L’accordo saltò dopo la prima elezione di Sergio Mattarella.
Oggi Renzi è alleato di Calenda a rappresentare un Terzo polo che potenzialmente potrebbe prendere voti da chiunque o finire il confronto elettorale con una somma di voti risibile che non garantirebbe il raggiungimento della percentuale necessaria per sopravvivere.
E la campagna elettorale, brevissima e balneare, prosegue senza esclusine di colpi.
Emma Bonino non è morbida con Calenda: “Mai ho visto in vita mia un voltafaccia tanto repentino e truffaldino”, dice Bonino commentando l’addio di Calenda e Azione all’alleanza con il Pd, saltata dopo nemmeno una settimana. Calenda ha lasciato Letta per accasarsi con Italia Viva e Matteo Renzi, scelta non condivisa da Piu’ Europa che ha preferito rimanere con il Pd.
“Io pensavo che Bonino si candidasse nelle liste del suo partito, di quello che ha fondato, non nel Pd”, ribatte il leader di Azione: “Credo che questa sia una finta news. Come fa a candidarsi nella lista proporzionale sotto il Pd avendo un partito che si chiama Piu’ Europa? A questo punto chiuderà il partito che lei stessa ha fondato”.
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