Il Pd in difficoltà probabilmente pensa già al sostituto di Enrico Letta. FdI ha il timore di ereditare una situazione disastrosa, ma è il rischio di chi va a governare
Mancano due settimane al voto per le Politiche, in un clima di emergenza sociale ed economica che non vede, nell’immediato, soluzioni facili. Le coalizioni si confrontano in una campagna elettorale di livello basso e al tempo stesso governano assieme in quel che resta dell’esperienza Mario Draghi.
Nella totale confusione della politica che viaggia di piccolo cabotaggio, i vari leader cercano più la pancia degli elettori che soluzioni per affrontare un inverno che sarà difficile e imporrà molte scelte antipopolari. In un tweet Enrico Letta, segretario del PD, scrive che oggi in Puglia presenterà la Carta di Taranto. “Per il Sud e per le isole protagonisti del loro riscatto all’insegna di lavoro e Pnrr”. Un’operazione che sembra un tentativo di salvataggio in extremis della coalizione di Centro Sinistra che non è messa benissimo al sud.
E nella babele delle proposte elettorali salva Italia, Silvio Berlusconi cerca il voto dei giovani proponendo “di restituire la speranza per il futuro. Dobbiamo aiutarli ad avere un lavoro dignitoso, a potersi comprare una casa, formare una famiglia, crescere dei figli. Per questo, toglieremo ogni tassa e ogni spesa contributiva, per i primi due anni, ai datori di lavoro che assumeranno un ragazzo o una ragazza a tempo indeterminato”. E fin qui parrebbe una promessa di buon senso.
Poi, amante come è delle cifre e dei numeri roboanti promette, una volta al governo, di intervenire “affinché il loro stipendio sia almeno di mille euro al mese. Non sarà un costo per le aziende, perché l’eventuale maggiore esborso sarà compensato dai tagli sulle tasse e sulle altre spese contributive”.
L’aspirante Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista rilasciata a Avvenire ha dichiarato di essere contraria alle larghe intese. ”
“Non hanno prodotto nulla di buono, solo soldi spesi a pioggia, compromessi al ribasso e ingovernabilità. Fdi è sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambierà idea ora”.
La Lega, in difficoltà e superata nei sondaggi persino da un M5S in convalescenza che arranca affidandosi all’immagine rassicurante di Giuseppe Conte, tenta la carta Pontida per contare i suoi elettori e compattare il partito. Il 18 settembre, tra bandiere verdi, elmi con le corna ed effigi di Alberto da Giussano arriveranno sul pratone in provincia di Bergamo, oltre 200 pullman. Chiuderà l’evento Matteo Salvini che dovrà sdoppiarsi tra il ruolo di governo e quello di lotta e protesta.
f.p.
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