Giornata di votazioni, politiche questa volta, con un po’ di trepidazione per un risultato che potrebbe sancire la supremazia di FdI e di Giorgia Meloni come presidente del Consiglio. Ma come diceva un grande allenatore d’altri tempi, “non dire gatto…”
Partiamo dall’affluenza.
Dal sito del Ministero dell’Interno alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 19,09% degli aventi diritto, (dato parziale 7.845 comuni su 7.904). Qualche difficoltà da parte dei presidenti di seggio per l’introduzione del tagliando antifrode sulla scheda che ha creato un po’ di code ma la situazione si è poi normalizzata.
La par condicio ma non nel web
Al nuovo Parlamento spetterà aggiornare la sulla par condicio “perchè quella approvata nel 2000 non disciplina internet e i social”. Questo scatto in avanti nei tempi e lo auspica il presidente dell’Autorità per le Comunicazioni (Agcom) Giacomo Lasorella, – che aggiunge – “serve un accordo largo fra tutti i partiti politici”.
L’Agcom, presenterà “un libro bianco”sul tema della par condicio, frutto del confronto fra studiosi della materia, che verrà messo a disposizione del Parlamento, per evitare, come è successo per queste politiche, di dover gestire esposti che in questa breve campagna elettorale sono stati 16.
Ma facciamo un rapido giro dei seggi in italia
A Genova il Sindaco Marco Bucci ha votato alle 7.20 e poi ha pubblicato un post su facebook: “Chi non voto fa decidere gli altri. C’è tempo fino alle 23per esercitare il nostro diritto a scegliere da chi essere rappresentarti in Parlamento”.
A Palermo ha votato il Presidente Mattarella
I seggi a Palermo si sono ricostituiti tutti regolarmente e non sono state fatte sostituzioni di Presidenti. Nelle scorse elezioni amministrative l’improvviso forfait dei presidenti di seggio al momento della loro costituzione aveva causato il caos e messo in tilt la macchina elettorale. Il giorno delle elezioni per la carica di sindaco e per il consiglio comunale teneva una partita cruciale del Palermo calcio, e si è poi scoperto che molti dei presidenti designati avevano preferito un posto allo stadio alla sedia del seggi.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato 8,45 alla sezione 535 della scuola Giuseppe Piazzi, in via Alessi a Palermo.
Matteo Salvini ha votato a Milano
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha votato a Milano nel seggio di via Pietro Martinetti. Andando via ha detto ai cronisti che trascorrerà la giornata con la figlia in un agriturismo.
Sollecitato dai giornalisti ha poi dicharato: “Conto che la Lega sia una forza parlamentare sul podio: prima, seconda o terza al massimo. Gioco per vincere, non per partecipare .Da domani basta chiacchiere e dagli impegni si passa ai fatti, noi abbiamo le idee chiare. Posso solo ringraziare tutti gli italiani che voteranno, perché oggi sarà una bella giornata di partecipazione. Più gente vota, più l’Italia sarà forte e la politica sarà legittimata.
Da domani non vedo l’ora di tornare a governare questo straordinario Paese con una squadra coesa, compatta coerente e di centrodestra. Saranno mesi complicati, con l’emergenza luce, bollette, carovita, riscaldamento che è la prima. Più gente vota più forza avrà il nuovo Parlamento e il nuovo governo per intervenire sulle emergenze che non mancheranno”.
Carlo Calenda
Carlo Calenda ha votato al suo seggio di via del Lavatore 38 a Roma. “Votate, votate liberamente, senza condizionamenti e senza paure. L’Italia è sempre più forte di chi la vuole debole”.
Matteo Renzi
Renzi è andato a votare in compagnia della moglie Agnese. Ha poi twittato: “Noi abbiamo votato. Fatelo anche voi, qualunque sia la vostra opinione politica. La democrazia si alimenta con l’impegno di tutti. Viva la Repubblica, viva l’Italia”
Giuseppe Conte
Il leader del M5s Giuseppe Conte stamattina si e’ recato alle urne presso il seggio del liceo Virgilio a Roma: “Mi dicono che ci sia una buona affluenza, è cosi?” ha domandato agli scrutatori.
A chi gli chiede di un possibile sorpasso nei confronti del Pd non risponde: “Non mi faccia parlare, c’èil silenzio elettorale. Oggi mi dedicherò agli affetti”
Caos al seggio Meloni cambia orario
Cambio di orario per Giorgia Meloni, che ha spostato il suo voto alle 23 per evitare la calca al seggio e consentire un voto sereno.
La scelta – viene spiegato dal suo staff – è stata dettata dall’esigenza di consentire un voto sereno agli elettori: il seggio infatti era gremito di fotografi e la calca non avrebbe permesso ai cittadini di esercitare il proprio diritto di voto con la necessaria calma.
Berlusconi non ha cantato “Bella ciao”
Ad attendere Berlusconi al seggio c’erano le Iene che hanno proposto al leader di Forza Italia di cantare “Bella Ciao”.
“No non posso, sarei criticatissimo”, ha spiegato l’ex premier. Poi al giornalista che gli ha chiesto se “Bella ciao” è una canzone di sinistra ha aggiunto: “Francamente è usata come canzone di sinistra. All’inizio credo che fosse una bella canzone e basta”.
Berlusconi ha poi aggiunto: “Io sono in campo per dare insieme a Forza Italia un contributo determinante e fare il regista del prossimo governo”.
Letta di poche parole
“Buon voto!”. Così su Twitter Enrico Letta che ha postato anche una foto del momento in cui inserisce la scheda nell’urna elettorale. Uscendo dal seggio a Testaccio, il segretario del PD ha scelto un gesto di incoraggiamento e approvazione mostrando il pollice alzato e poi si è fermato a salutare e a scattare qualche foto con alcuni cittadini.
All’estero occhi puntati sull’Italia
Sponda russa
Andrei Kortunov, direttore generale del Consiglio russo di Affari Internazionali (Riac), in un’intervista all’AGI ha dichiarato: “La rottura della profonda amicizia con l’Italia” è stata quella più dolorosa per Mosca, che “continuerà comunque a seguire da vicino le elezioni nel vostro Paese e che in Giorgia Meloni può trovare una possibile alleata nella lotta contro il liberalismo”.
Impegnato in un’intensa attività diplomatica e negoziale per studiare possibili soluzioni politiche al conflitto in Ucraina Kortunov ha aggiunto che “i vertici russi capiscono che Mosca oggi è tossica in Europa, compresa l’Italia: ogni contatto, simpatia, legame è diventato un minus e non è un caso che Matteo Salvini e Silvio Berlusconi oggi parlino contro le politiche di Vladimir Putin”, anche se sul tema delle sanzioni rimangono critici rispetto alla linea di Bruxelles. Al di là di chi vincerà alle urne il corso anti-russo a Roma proseguirà”.
Sponda tedesca
Secondo Il governo tedesco, che ha sempre sostenuto la leadership di Mario Draghi e la situazione di incertezza che potrebbe verificarsi dopo il voto di oggi preoccupa, e non poco, la Germania che considera l’Italia “estremamente necessaria su tutti i principali dossier europei, dall’Ucraina al cambiamento climatico, alla stabilità dell’eurozona”.
Mentre dalle forze di governo, il capogruppo dell’Spd al Bundestag, Ralf Muetzenich, ha parlato di “preoccupazioni immense” rispetto all’esito delle elezioni italiane, per il fatto che “un membro fondatore dell’Ue” si trovi nella situazione in cui potrebbe vincere “un partito che non si distanzia dal fascismo e da Mussolini”.
Su toni molto diversi è la presa di posizione del capo della Cdu, Friedrich Merz, attualmente all’opposizione in Germania: “Osserviamo queste elezioni con attenzione, ma non dobbiamo immischiarci nella campagna elettorale italiana. E’ vero che vediamo in diversi Paesi dell’Ue una tendenza al populismo di destra o di sinistra – ha aggiunto Merz -, ma la cosa importante è che vengano prese decisioni chiare, che vadano incontro alle preoccupazioni delle persone”.
La Zeit in un editoriale di prima pagina commenta: “Giorgia Meloni in Europa si è messa dalla parte del suo vecchio amico Orban. Come si concilia la sua politica molto decisa nei confronti del Cremlino con la politica russofila del premier magiaro?
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